Germania, i neonazisti danno la caccia allo straniero

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In Germania non si placa la piaga legata ai neonazisti. Nei giorni scorsi, gruppi di estrema destra hanno intrapreso una vera e propria “caccia allo straniero” nella città di Chemnitz, in Sassonia, nella parte orientale del paese, in quella che durante la Guerra Fredda era la Germania dell’Est.

L’episodio che ha dato vita ai disordini è accaduto domenica scorsa, quando un 35enne tedesco è stato ucciso con un coltello. Le prime ricostruzioni davano come colpevoli un siriano e un iracheno che con il passare delle ore, su specifica delle polizia, sono diventati “10 persone di diversa nazionalità”.

La notizia della morte del ragazzo è rimbalzata sui alcuni siti neonazisti come Kaotic Chemnitz, innescando quella che poi si sarebbe rivelata un’escalation di quasi due giorni.

Circa 800 neonazisti sono scesi in strada e hanno sfilato per il centro di Chemnitz, urlando slogan xenofobi senza farsi mancare aggressioni a migranti e passanti. L’indomani, il portavoce della Cancelliera Angela Merkel ha condannato quanto accaduto il giorno precedente.

Poche ore dopo, però, i neonazisti si sono nuovamente radunati sotto la statua di Marx, provocando ore di scontri con lancio di petardi e bottiglie. I manifestanti non hanno fatto mancare i soliti slogan contro gli stranieri e gli immigrati, facendo il saluto nazista davanti alle telecamere accese di tutto il mondo.

Le forze dell’ordine non sono state in grado di fermare il nutrito gruppo neonazista, la cui deriva populista sta riscuotendo sempre più consensi.

Quanto successo a Chemnitz riporta alla mente cosa accadde in Italia nello scorso settembre. Quasi un anno fa, il leader di estrema destra Roberto Fiore chiamò a raccolta i suoi fedeli per fare “passeggiate per la sicurezza”, che in realtà erano ronde.

Il modus operandi appare simile: scendere in piazza cavalcando il problema della sicurezza per far leva sulla pancia delle persone impaurite.

La sicurezza non è una prerogativa né della destra né dell’estrema destra. La sicurezza è un bene comune, che appartiene a tutti.

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