Germania, soffia il vento dell’antisemitismo contro lo Stato ebraico

Ugo Volli
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Antisemitismo

Germania, soffia il vento dell’antisemitismo contro lo Stato ebraico

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Ugo Volli
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germania-antisemitismo-merkel-netanyahu-progetto-dreyfusNegli ultimi ottant’anni due popoli si sono dedicato con particolare entusiasmo allo sport di uccidere gli ebrei: gli arabi, soprattutto quelli dei territori vicino a Israele e i tedeschi, che hanno dato una mano ai primi prima e dopo la guerra, per esempio aiutando il Muftì di Gerusalemme Amin Husseini o il dittatore egiziano Nasser a realizzare i loro piani. In Europa, a parte la recente ondata di attentati terroristici, il genocidio degli ebrei è stato iniziato dai tedeschi. E’ vero che hanno avuto dei collaboratori, più o meno “volonterosi” ed efficaci (fra i primi gli Ucraini e i lettoni, fra i secondi un po’ tutti, anche gli italiani). Ma l’iniziativa è stata loro.

Il famoso gesto di Willy Brandt, quando si inginocchiò a chiedere scusa al ghetto di Varsavia, e anche alcuni gesti più concreti, come qualche discreto atto di appoggio diplomatico e nelle forniture militari, aveva fatto pensare che il discorso fosse chiuso. In un acceso dibattito già negli anni Cinquanta, Ben Gurion in persona si impegnò per accettare relazioni diplomatiche fra Israele e Germania. Le inquietudini non cessarono: vi fu una collaborazione forte fra servizi segreti della Germania Est, extraparlamentari di sinistra e terroristi arabi, che fu determinante nel caso di Entebbe e della strage di Monaco (c’è un libro importante su questo, purtroppo non tradotto in italiano: Jeffery Herf, Undeclared Wars With Israel: East Germany and the West German Far Left 1967-1989, Cambridge University Press).

Angela Merkel ha iniziato continuando la politica di rassicurazione degli ebrei, dichiarando più volte che la sicurezza di Israele era interesse fondamentale della Germania, ma nei fatti e soprattutto negli ultimi anni ha seguito una politica sempre più filo-iraniana e filo-palestinista, cioè anti-israeliana. Ne ho già parlato in un articolo recente su questo sito. Da ultimo vi è stato il rifiuto europeo del riconoscimento di Trump della sovranità israeliana sul Golan, che è il baluardo contro l’aggressività iraniana e dei suoi mercenari di Hamas e della Siria. Non solo la Germania l’ha votato, ma è sempre più evidente che chi comanda in Europa sono Merkel e Macron e senza il loro accordo questa presa di posizione non ci sarebbe stata.

Ora bisogna registrare altri due episodi piuttosto scandalosi, uno ufficiale e una no. Quello ufficiale è un discorso dell’ambasciatore tedesco all’Onu (cioè uno dei più importanti diplomatici della Germania), Christoph Heusgen. In un discorso recente l’ambasciatore ha sostanzialmente paragonato Israele a Hamas: come l’organizzazione terrorista spara missili sulle case israeliane, così lo stato ebraico distrugge le case dei terroristi. Il giornale popolare Bild ne ha fatto un caso. Nessuna meraviglia, però, dato che lo stesso  Heusgen si impegnò personalmente alcuni anni fa nel tentativo di far approvare agli Usa il famigerato rapporto Goldstone contro l’esercito israeliano. Bisogna anche considerare che la delegazione tedesca all’Onu, guidata da lui, ha votato 16 volte su 18 contro Israele nel 2018. E certamente l’ambasciatore non è isolato: quando alla Camera tedesca i liberali hanno proposto una mozione di condanna per questi voti, non solo il governo non si è dissociato, ma una maggioranza schiacciante, comprendente tutto il centro e la sinistra, ma non i liberali e la destra dell’Afd, ha respinto la mozione.

Il secondo caso coinvolge solo la responsabilità di una giornalista, la corrispondente in Israele dell’ ”autorevole” giornale progressista TAZ, che secondo lei la soluzione del problema di Gaza è semplice, basta che gli abitanti delle comunità vicine alla striscia, “si abituino” ai bombardamenti e smettano di dar fastidio, dato che hanno i rifugi e ricevono anche indennità per i danni. Questa non è una politica ufficiale ma è pur sempre un segnale d’allarme. Il vecchio antisemitismo tedesco è tornato alla luce. E non, come pretendono i soliti benpensanti, per via dei “sovranisti” e dei “populisti”, ma dalla grande pancia progressista e benpensante delle istituzioni germaniche. E’ un mostro che si risveglia e deve preoccupare tutti.

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