Gay Pride di Torino, polemiche per l’evento contro Israele

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Gay Pride di Torino, polemiche per l’evento contro Israele

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Polemica attorno al Gay Pride di Torino che avrà luogo il 15 giugno. A suscitarla l’incontro organizzato dal Coordinamento alla vigilia della marcia dell’orgoglio Lgbt dal titolo che non lascia spazio a interpretazioni: “In Palestina: vivere e lottare tra eterosessismo, apartheid e pinkwashing”.

Incontro a cui parteciperanno due donne omosessuali che fanno parte dell’associazione palestinese Aswat.

L’iniziativa ha suscitato la ferma presa di posizione di Fabrizio Ricca, politico di spicco della Lega e probabile futuro presidente del Consiglio regionale, che ha ammonito:

“Se ospitate eventi contro lo Stato di Israele non avrete più il patrocinio della Regione. Il Coordinamento ha organizzato un incontro alla Tesoriera in collaborazione con il Progetto Palestina, un gruppo  che non perde mai occasioni di predicare antisionismo e inimicizia nei confronti di Israele.”

Sulla stessa lunghezza d’onda Elena Loewenthal, scrittrice e componente di +Europa, che ha affermato:

“Al Gay Pride di Torino entra a gamba tesa il movimento Bds, basato su boicottaggio, disinvestimento, sanzioni contro Israele. Bds è un movimento dichiarato illegale in molti Paesi, fra cui la Germania. Con questa iniziativa Israele diventa il bersaglio di una campagna diffamatoria, con tutta la visibilità che il Gay Pride offrirà. Ha così la meglio il pregiudizio antisraeliano, e si ignora la persecuzione delle persone Lgtb nei paesi arabi, a partire dai territori controllati dalle autorità palestinesi e da Hamas”.

Non si è fatta attendere la reazione di Giziana Vetrano, coordinatrice del Coordinamento Torino Pride:

“Noi siamo per il pluralismo e, come tali, accogliamo tutte le testimonianze. Il nostro sarà un incontro a porte aperte, al quale potrà partecipare chiunque lo desideri. Non si tratta di nessuna presa di posizione sulla questione israelo-palestinese. Noi ascoltiamo e accogliamo, perché siamo per i diritti e la pace di tutti. Quindi, non ci prestiamo a strumentalizzazioni”.

Questa iniziativa legata al Gay Pride di Torino dà un’ulteriore prova delle ramificazioni della campagna di delegittimazione nei confronti di Israele, additato come responsabile di colpe che sono da ricercare altrove.

Israele è uno dei paese in cui le diversità e il pluralismo trovano casa e hanno la possibilità di esprimersi senza alcuna restrizioni.

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