Francia, avviata procedura per chiudere Grande Moschea di Beauvais

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Francia, avviata procedura per chiudere Grande Moschea di Beauvais

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La Francia sta cercando di correre ai ripari per fronteggiare l’Islam radicale. In proposito, il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin ha annunciato di aver “avviato” la procedura per la chiusura amministrativa della Grande Moschea di Beauvais, capoluogo del dipartimento dell’Oise della regione dell’Alta Francia, a nord di Parigi.

La chiusura potrebbe avere una durata pari a sei mesi, vista la radicalità dei sermoni contro ebrei, cristiani e omosessuali.

Gérald Darmanin ha affermato a Cnews:

“Oggi abbiamo avviato la chiusura della moschea di Beauvais è assolutamente inaccettabile chi combatte i cristiani, gli omosessuali e gli ebrei”.

L’associazione – “Espoir e Fraternité” (“Speranza e Fraternità”) – che gestisce l’edificio, ha dieci giorni di tempo per presentare appello. L’imam, invece, per il momento è stato sospeso.

Una chiusura che non ha sorpreso Souad Sbai, ex deputata, esponente della Consulta per l’Islam Italiano e attuale responsabile del Dipartimento integrazione e rapporti con le comunità straniere presenti in Italia:

“La chiusura della moschea in Francia sarebbe dovuta avvenire tanti anni fa, come abbiamo sempre detto per tante, tante moschee ‘fai – da – te’ in Italia. Luoghi che alimentano solo odio e terrorismo nei giovani. L’estremismo e la radicalizzazione purtroppo nascono da queste moschee che sono finanziate da anni da Paesi stranieri come Qatar e Turchia. L’unica cosa da fare è chiuderle. Non generalizzo: ci sono moschee come quella di Parigi, dove c’è un imam marocchino che è un ‘moderato’. Sono moschee dove non nascono estremisti e terroristi: bisogna seguire il loro esempio”.

Un giro di vite che Sbai spera non sia figlio della campagna elettorale:

“Mi auguro che dopo l’uccisione del professor Paty, ci sia in ogni caso una tensione maggiore. Non bisogna aspettare le campagne elettorali per reagire ed agire contro un male che è contro tutti, non solo contro la Francia”.

Da anni andiamo scrivendo che la Francia ha un grossissimo problema con l’Islam radicale. L’augurio che questa decisione sia solo l’inizio per promuovere una società dove vige il rispetto per tutti.

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