Pagine Facebook che inneggiano al fascismo: “Bisogna creare un osservatorio permanente”

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Pagine Facebook che inneggiano al fascismo: “Bisogna creare un osservatorio permanente”

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Più volte vi abbiamo parlato di pagine Facebook che inneggiano al fascismo e al nazismo. Una prerogativa non solo italiana, ma che nel nostro paese sta trovando terreno fertile. A tal proposito, i deputati Andrea Maestri e Giovanni Paglia, di Possibile e Sinistra Italiana, hanno presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno Angelino Alfano:

È ora di affrontare un problema troppo sottovalutato dalla pubblica opinione democratica di questo Paese: il proliferare su Facebook di pagine pubbliche inneggianti in vari modi al fascismo e al razzismo nonché il tortuoso iter per la loro rimozione. Quel che proponiamo (su suggerimento della Consulta provinciale antifascista di Ravenna che recentemente ha svolto un’approfondita ricerca sul tema) è la creazione di un osservatorio permanente in seno al ministero dell’Interno che monitori la presenza di questi luoghi anti-democratici.

I due parlamentari hanno toccato punti fondamentali della questione:

Esistono diverse riferimenti legislativi italiani e altrettante disposizioni e raccomandazioni europee a sostegno della nostra tesi ma nel concreto gli strumenti sono spuntati, anche perché la stessa azienda Facebook non tiene in considerazione tra i propri principi di base la matrice antifascista italiana e la normativa ad essa connessa. Allo stato, per rimuovere una pagina del genere c’è bisogno della buona volontà di un privato la cui identità può però essere rivelata a chi la pagina l’ha aperta, esponendolo quindi a ritorsioni. C’è allora bisogno di strumenti chiari, precisi e garantiti che obblighino la polizia postale a sollecitare a Facebook le necessarie chiusure nel rispetto della nostra legislazione.

Nello scorso maggio, un 35enne di Bergamo era stato denunciato per apologia di fascismo dalla polizia postale che aveva chiuso la pagina Facebook da lui creata (Gruppo Dux Nobis) nella quale venivano condivisi immagini, filmati e frasi che inneggiavano Benito Mussolini. Nello stesso mese a Bonorva, in provincia di Sassari, il candidato sindaco Antonello Zanza, che aveva ricoperto la stessa carica dal 2001 al 2006, era salito ai disonori della cronaca per alcuni post su Facebook che lo ritraevano mentre faceva il saluto romano.

Le leggi nazionali e internazionali in materia devono essere recepite da Facebook che deve risolvere un problema che sta diventando sempre più spinoso. Problema culturale e storico che riguarda un paese, che ancora non ha fatto i conti con il Ventennio e con tutte le organizzazioni politiche di estrema destra o vicine ad essa nate fra gli Anni 60 e 70.

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