Eisenkot: “gruppi legati allo Stato Islamico sono in crescita a Gaza”

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Mario Del MonteEditor
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Israele

Eisenkot: “gruppi legati allo Stato Islamico sono in crescita a Gaza”

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Secondo il Capo di Stato Maggiore dell’esercito israeliano, Gadi Eisenkot, le organizzazioni terroristiche legate allo Stato Islamico stanno guadagnando sempre più consensi a Gaza. In un incontro con i parlamentari e con il Comitato di Difesa Eisenkot ha fornito una visione generale delle attività di IDF e ha discusso i suoi piani pluriennali per l’esercito.

I terroristi legati allo Stato Islamico sarebbero sempre più forti nella zona del Sinai e la possibilità di una collaborazione con le sigle salafite di Gaza non sarebbe più così remota. Questo perché la situazione nella Striscia appare sempre più complicata a causa delle molte fazioni in lotta fra loro. Il Capo di Stato Maggiore ha riferito che l’esercito lavorerà per impedire che questi soggetti consolidino il loro potere e per far sì che la situazione economica di Gaza migliori attraverso l’invio di nuovi camion pieni di rifornimenti alimentari e materiali edili. Eisenkot ha però avvertito che nel caso in cui ricominciasse il lancio di missili il confine verrebbe chiuso di nuovo a tempo indeterminato.

Per quanto riguarda la West Bank Eisenkot si è detto soddisfatto della situazione sotto il profilo della sicurezza e ha lodato la scelta di cooperare con l’Autorità Nazionale Palestinese che ha permesso a circa settantamila lavoratori palestinesi di attraversare legalmente Israele ogni giorno.

La minaccia numero uno rimane sempre quella legata al nucleare iraniano, un problema che terrà impegnati i servizi segreti e l’aviazione ancora per molti anni. Eisenkot ha sottolineato che l’Iran sta lavorando per ottenere l’egemonia su alcune aree della regione come il Nord della Siria e la Striscia di Gaza. In generale però la fiducia nell’intelligence e nei reparti specializzati nella guerra cybernetica è molto alta e la loro efficacia contribuisce in maniera decisiva alla difesa dello Stato d’Israele.

Eisenkot ha voluto spendere due parole anche per la ONG Breaking the Silence, un’organizzazione composta da soldati israeliani che affermano di essere stati obbligati a violare il diritto internazionale dai propri superiori. Eisenkot ha chiarito che le regole di IDF sono chiare e che i soldati non sono tenuti a seguire ordini non conformi alla legge. Inoltre il Capo di Stato Maggiore ha invitato chiunque abbia fornito testimonianze anonime a Breaking the Silence a farsi avanti per permettere agli investigatori dell’esercito di svolgere al meglio il loro lavoro.

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