Duplice attentato terroristico a Gerusalemme, morto un 16enne e decine di feriti

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Duplice attentato terroristico a Gerusalemme, morto un 16enne e decine di feriti

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Il terrorismo è tornato a colpire Gerusalemme. In maniera vile e brutale la mano omicida ha fatto risvegliare la capitale d’Israele con due bombe posizionate nei pressi di altrettante stazioni degli autobus, causando la morte del 16enne israelo-canadese Aryeh Shechopek, studente in Yeshivà (scuola di studi ebraici), e il ferimento di decine di persone, di cui alcuni versano in gravi condizioni.

Secondo le prime ricostruzioni le due bombe erano imbottite di chiodi viti e biglie, attivati da remoto attraverso i cellulari.

Tecnologia e modalità che non sono figlie dell’azione di un singolo ma di una regia ben precisa, intenta a innalzare la tensione e il livello dello scontro.

E infatti il capo della polizia Kobi Shabtai ha così commentato il duplice attentato: “È un tipo di attacco che non vedevamo da molti anni”.

Negli ultimi tempi Gerusalemme era stata fatta diventare teatro di attacchi terroristici avvenuti tramite coltelli e quindi riconducibili a quelli che ormai vengono chiamati lupi solitari.

Questa volta, invece, è tutto diverso. Per scovare la mente che ha organizzato i due attentati bisogna guardare altrove.

Dove? Al momento non è arrivata alcuna rivendicazione.

Hamas e Jihad Islamica hanno saluto con estremo favore quanto accaduto a Gerusalemme.

Daoud Shehab, un dirigente della Jihad islamica, citato dalla radio pubblica israeliana Kan, ha definito “operazioni eroiche” gli attentati.

E, come di consueto, nelle strade di Gaza e della West Bank si sono distribuiti dolci ai passati per celebrare gli atti terroristici avvenuti nella capitale dello Stato d’Israele.

Atti terroristici che evidentemente non sono entrati nell’agenda di Abu Mazen, che non ha proliferato alcuna parola di condanna, a differenza ministro degli Esteri Antonio Tajani che su Twitter ha scritto:

“L’Italia condanna con fermezza i vili attacchi terroristici a Gerusalemme. La violenza contro i civili è un atto criminale. Esprimo solidarietà al governo dello Stato d’Israele e alle famiglie delle vittime”.

Chi ha voluto questi attentati? Chi ha fornito la tecnologia utilizzata? Perché nessuno li ha rivendicati?

Le risposte, al momento, non ci sono. Rimane l’idea che per scovare la mente che ha organizzato i due attentati bisogna guardare altrove…

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