Hamas e Jihad Islamica, i campi estivi per minori dove si insegna l’odio e la guerra

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Hamas e Jihad Islamica, i campi estivi per minori dove si insegna l’odio e la guerra

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Ci sono campi estivi dove i ragazzi si divertono, giocano fra loro e svolgono numerose attività ludiche. Ce ne sono altri, invece, dove gli adolescenti vengono indottrinati all’odio e formati per combattere una guerra, che non dovrebbero neanche conoscere.

Una guerra che Hamas e Jihad Islamica vogliono far vivere loro in prima persona. Perché per i due gruppi terroristici palestinesi, la guerra è un affare per bambini, che non vanno protetti, ma utilizzati per i propri scopi.

Una vergogna che invece di essere nascosta, va avanti danni e viene pubblicizzata ripetutamente anche per mezzo di video propagandistici che si trovano sul web (clicca qui per vedere il video).

Basti pensare a Abu Billal, un portavoce delle Brigate al-Kassam, che ha ammesso pubblicamente che le iscrizioni hanno superato le previsioni.

A chi pensa che il terrorismo palestinese sia gestito da persone inesperte, dovrà ricredersi anche in virtù della trovata di marketing: i campi estivi dove si insegna l’odio e a diventare baby-soldati sono gratis. Secondo le stime del Jerusalem Post sarebbero 50mila i ragazzi che vi hanno partecipato.

Sì, avete letto bene, 50mila ragazzi tra i 14 e 17, cui viene insegnato che Israele è il male e causa delle disagiate condizioni di vita di gran parte del popolo palestinese della Striscia di Gaza.

Popolo palestinese che è vittima di questa storia. Quel popolo palestinese inconsapevole che i suoi problemi non sono frutto delle decisioni prese nelle segrete stanze del governo di Gerusalemme, ma a casa loro, dalle stesse persone che mandano i loro figli in guerra. Uno spostamento delle responsabilità su cui da anni si gioca il conflitto tra il terrorismo palestinese e Israele. 

Scontato, ma doveroso ribadirlo, è che la prima vittima dei campi estivi dell’odio sono i ragazzi, cui viene rubata l’adolescenza e la possibilità di sognare un futuro migliore. Un futuro che per loro non diventa sinonimo della realizzazione dei loro sogni e obiettivi, ma di quelli dei terroristi palestinesi.

L’altra vittima (consapevole?) è parte della Comunità internazionale, che punta il dito contro Israele. E l’ha puntato sempre di più nel maggio scorso quando durante l’escalation voluta da Hamas, sono morti diversi minori palestinesi, le cui foto sono state pubblicate dal New York Times, di cui più di uno si è scoperto essere un bambino-soldato di Hamas.

La morte dei bambini è un’aberrazione della vita. Ma se questi bambini vengono utilizzati per demonizzare Israele, le colpe vanno ricercate nei capi di Hamas e Jihad Islamica, che giocano sulla pelle del loro popolo, costringendolo a una vita di stenti.

Chi condanna Israele, condannerà mai questi campi estivi voluti da Hamas e Jihad Islamica?

 

 

 

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