Attentato in Galilea, Israele sospetta di Hezbollah

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Attentato in Galilea, Israele sospetta di Hezbollah

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Una bomba è esplosa nella serata di lunedì nella parte settentrionale di Israele, a Megiddo, in Galilea, da un terrorista, ucciso dalle forze di sicurezza israeliane prima che riuscisse a innescare la cintura esplosiva che aveva indosso.

Il bilancio è di un ferito grave: Sherif al-Din, 21 anni, un residente del villaggio di Salim

Quello che a prima vista potrebbe sembrare un “normale” attentato, in realtà cela diversi interrogativi.

L’attacco terroristico è stato reso noto solo oggi (dopo due giorni), costringendo il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ad accorciare il suo viaggio in Germania.

Al momento non si conoscono le modalità con cui il terrorista sia riuscito a entrare in territorio israeliano. Secondo alcuni fonti, sarebbe arrivato in Israele nella notte tra sabato e domenica. Se confermato, l’episodio porterebbe con sé altri interrogativi: cosa ha fatto per più 24 ore nello Stato ebraico? Ha avuto un supporto logistico?

Domande che si sta ponendo la sicurezza israeliana, secondo cui l’attentatore sarebbe legato a Hezbollah. Il motivo è da ricercare nel tipo di ordigno utilizzato, riconducibile al gruppo terroristico libanese.

Di risposte al momento non ce ne sono molte.

C’è un’intuizione, però, che sembrerebbe mettere tutti d’accordo: un tunnel attraverso cui il terrorista è riuscito ad arrivare in Israele. L’infiltrazione di Hezbollah rimane un tarlo per Gerusalemme e per l’esercito israeliano, perché significherebbe avere in casa l’Iran, in strettissimi rapporti con il gruppo terroristico sciita.

Proprio alcuni gradi alti dell’esercito avrebbero esortato Netanyahu a rispondere militarmente. Il Premier, dal canto suo, non ha rimandato la proposta al mittente.

Anzi, il numero uno della politica israeliana ha richiesto massimo riserbo su quanto accaduto nella bassa Galilea.

Come già scritto, l’infiltrazione di Hezbollah e Iran desta sempre grande preoccupazione in Israele, che ha alzato il livello di sicurezza, anche in vista della festività di Pesach (Pasqua ebraica), che cade nelle prime due settimane di aprile.

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