Antisemitismo, insulti a Emanuele Fiano: “Confronto con te solo davanti a un forno acceso”

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Antisemitismo, insulti a Emanuele Fiano: “Confronto con te solo davanti a un forno acceso”

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Frasi vergognose rivolte a Emanuele Fiano, candidato Pd per il Senato in Lombardia nel collegio che comprende Sesto San Giovanni.

Frasi che l’hanno colpito dove fa più male, rievocando la Shoah e i forni crematori, dove solo il destino ha deciso non dovesse finirci suo padre Nedo, sopravvissuto ad Auschwitz e scomparso un anno e mezzo fa.

Un signore che si firma con nome e cognome ha scritto a Emanuele Fiano su Facebook:

“Un confronto con te si dovrebbe fare solo davanti a un buon forno acceso”.

Toni duri e parole oltraggiose, che niente e nessuno può giustificare.

Perché la Shoah, i campi di sterminio, camere a gas e forni crematori rappresentano una delle peggiori crudeltà che la storia abbia conosciuto. Non sono solo “fatti ebraici”, ma fatti che riguardano tutti gli esseri umani.

Emanuele Fiano che da anni si batte in Parlamento contro l’antisemitismo, non è nuovo a questo tipo di offese. Il piddino ha così commentato la recente offesa ricevuta:

“La campagna elettorale sta entrando nel vivo e i toni sono sempre più esacerbati, specie da quando ho proposto un confronto diretto e pubblico con Rauti che viene da una storia politica e familiare opposta alla mia. C’è la necessità di essere coscienti che c’è una cosa inestinguibile: l’odio. Che assume diverse forme e quando persone sono molto esposte come me, prende forma di odio antiebraico, antisemita, contro Israele. La condanna dovrebbe essere sempre di tutti, in questi casi, cosa che purtroppo non è. Ci siamo occupati molto del linguaggio d’odio sui social. La Rete ha moltiplicato le possibilità di esprimersi attraverso l’odio e l’antisemitismo è la forma più resistente di odio verso le persone che esiste nella nostra società. Liliana Segre, che per me è molto più di un’amica, è costretta a 92 anni a girare sotto scorta, io lo sono da più di dieci anni. È un fatto che dovrebbe preoccupare tutti, e non essere dato per scontato”.

I social potrebbe dare una fotografia solo parziale della realtà, ma sicuramente restituiscono un sentimento antiebraico da non sottovalutare.

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