Antisemitismo in Belgio, il festival di Carnevale continua a far discutere

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Antisemitismo in Belgio, il festival di Carnevale continua a far discutere

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L’antisemitismo in Belgio continua a far discutere. Nell’ultimo anno, come quasi in tutta Europa, nel paese sono aumentati gli episodi contro gli ebrei. Fra questi una sfilata di Carnevale di cui vi abbiamo parlato nello scorso marzo, dove ad Aalst erano andati in scena rappresentazioni che raffiguravano due pupazzi con le sembianze di ebrei ortodossi con il naso adunco con ai piedi dei sacchi di soldi.

In quell’occasione la comunità ebraica locale aveva presentato una denuncia agli organizzatori che avevano intitolato il carro “il riposo sabbatico”, così come l’UNESCO che nel 2010 aggiunse la parata di Aalst all’elenco dei rappresentanti del patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

Denunce che non hanno impedito agli organizzatori di presentare l’edizione 2020 con le stesse modalità di quelle dell’anno precedente: caricature che raffigurano ebrei ortodossi con naso arrossato e denti dorati.

Antisemitismo Belgio ebrei

Il progettista del 2020 ha dichiarato al quotidiano Het Laatste Nieuws che le caricature hanno l’obiettivo di rispondere all’UNESCO in merito alle critiche dell’edizione 2019 e “non sono contro gli ebrei”.

Di parere diametralmente opposto il portavoce del Forum sulle organizzazioni ebraiche della regione fiamminga belga, Hans Knoop, che ha definito le caricature del 2020 “pura provocazione” e “manifestazione di antisemitismo”.

Il rabbino capo della European Jewish Association, Rav Menachem Margolin, ha fatto sapere che scriverà una missiva all’UNESCO per chiedere l’interruzione del patrocino al festival delle Nazioni Unite.

Rav Menachem Margolin ha ricordato, inoltre, che la decisione di continuare o interrompere la sponsorizzare del festival di Aalst da parte dell’UNESCO verrà presa nel prossimo mese di dicembre.

Non dobbiamo credere che queste manifestazioni non siano gravi in merito all’antisemitismo. La giustificazione delle autorità locali di Aalst e degli organizzatori che vorrebbero circoscrivere il festival come evento goliardico è inaccettabile.

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