Un volo della compagnia israeliana El Al partito da Praga e diretto a Tel Aviv è stato costretto a un atterraggio di emergenza in Grecia, causa un individuo “violento” che, come riporta il Jerusalem Post, avrebbe tentato di irrompere nella cabina di pilotaggio.

Sull’episodio la compagnia di bandiera d’Israele ha fatto sapere in un comunicato che l’incidente causato da un passeggero “di origine araba” ha fatto scattare la procedura d’emergenza:

“El Al ha una politica di tolleranza zero nei confronti della violenza e continueremo a garantire la sicurezza dei nostri passeggeri”.

Procedura prevista da decenni, che quantomai in questo momento storico ha fatto innalzare il livello di guardia. La guerra scatenata da Hamas con l’attacco contro i civili israeliani lo scorso 7 ottobre ha superato i quattro mesi, le parti faticano a trovare accordi sul rilascio degli ostaggi e sulla tregua e quanto accaduto sul volo LY2522 cristallizza la questione mediorientale nell’agenda politica e mediatica.

Cosa è successo sul Boeing 737 di El Al che sarebbe dovuto tornare in patria dalla Repubblica Ceca?

Il decollo è avvenuto ieri, giovedì 9 gennaio, alle 11.58 ora locale, secondo i dati forniti dalla piattaforma Flightradar24. Alle 13.26 nei pressi del confine tra Bulgaria e Grecia un uomo identificato dai media israeliani “di origine araba” avrebbe raggiunto la porta blindata della cabina di pilotaggio tentando di sfondarla. Due minuti dopo, il comandante e primo ufficiale avrebbero chiesto l’atterraggio di emergenza a Salonicco, avvenuto alle 14.50 ora greca (le 13.50 in Italia).

Il portale online N12 ha scritto che il passeggero è stato trattenuto dalle guardie di sicurezza a bordo del volo per poi essere ammanettato e scortato fuori dal velivolo.

Una storia da eseguire, perché se confermata, si dovrebbe vedere se il passeggero malintenzionato ha agito da solo oppure fa parte di qualche cellula terroristica…