“Un accordo storico”, così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ha definito la firma del memorandum d’intesa (MoU) sul gas siglato dall’Unione europea al Cairo con Israele ed Egitto:
“Conosciamo l’enorme ricchezza e opportunità che esistono nelle forti di energia dell’est del Mediterraneo”.
Ursula von der Leyen, riferendosi a Egitto e Israele, ha continuato:
“Voi siete questi affidabili fornitori. Stiamo diversificando completamente la nostra fornitura di energia staccandoci dai carburanti fossili russi e andando verso altri fornitori affidabili. L’obiettivo è di produrre energia per i consumatori più abbondante, affidabile e conveniente”.
Una firma importante arrivata in un momento estremamente delicato nello scacchiere politico mondiale, salutata con favore dalla ministra dell’Energia israeliana, Karine Elharrar, che ha affermato:
“Oggi facciamo la storia. Oggi Egitto e Israele prendono l’impegno di condividere il loro gas naturale con l’Europa e di portare aiuto nella crisi energetica. Stiamo spianando una nuova strada di partenariato, solidarietà e sostenibilità”.
Le ha fatto eco il ministro del Petrolio egiziano, Tarek El-Molla, secondo cui l’accordo è una “pietra miliare” per la cooperazione tra Egitto, Israele e Ue.
Tarek El-Molla, inoltre, ha continuato, sostenendo che tale accordo potrebbe essere un ottimo viatico tra i membri dell’East Mediterranean Gas Forum (Forum del gas del Mediterraneo orientale), che comprende Israele, Egitto, Italia, Francia, Cipro, Giordania, Grecia e Autorità Palestinese.
Bruxelles ha profuso ogni sforzo per siglare l’accordo con Israele ed Egitto, nel tentativo di rimpiazzare le forniture di gas russe.
Gas che verrà esportato dallo Stato ebraico in Egitto con un gasdotto e nel paese nordafricano verrà liquefatto per essere trasportato con navi verso l’Europa, che sta tentando di smarcarsi in ogni modo da Mosca.