Studenti romani fanno saluto fascista, la preside: “Atto goliardico”

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Studenti romani fanno saluto fascista, la preside: “Atto goliardico”

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Dieci studenti romani del liceo Socrate di Roma hanno fatto il saluto fascista durante una foto di classe. L’episodio è subito divenuto un caso, anche politico, ma non per la preside dell’istituto, Milena Nari, che l’ha definito “un gesto goliardico”.

Preside secondo cui il saluto romano “va inquadrato tra le libertà di espressione e di manifestazione del pensiero costituzionalmente garantite, visto che i ragazzi erano sorridenti e in posa (non avevano dunque volontà di violenza) né hanno testimoniato la volontà di ricostituzione di organizzazioni fasciste”.

A sollevare il caso è stato un gruppo di studenti e studentesse antifasciste della scuola che non hanno condiviso la spiegazione del gesto da parte della loro preside:

“È troppo, nell’Italia che festeggia i settant’anni dalla costituzione antifascista nata dalla Resistenza chiedere che un preside condanni il saluto fascista in una Scuola pubblica? E’ troppo chiedere che non si tiri in ballo la libertà d’espressione verso un’idea che attenta a quella stessa libertà?”.

Il Vice Segretario del Pd Lazio, Enzo Foschi, ha affermato che il saluto fascista degli studenti non è un esempio di goliardia ma segno del fallimento di un progetto educativo:

“Nelle scuole di ogni ordine e grado lo studio della Costituzione e della Seconda guerra mondiale è lasciato molto alla sensibilità del docente. Spesso di queste cose non si sa nulla e si arriva a considerare il saluto fascista come una semplice goliardia. Non vanno puniti i ragazzi ma va aperta con loro una riflessione sul significato di tali gesti che non rappresentano mai uno scherzo ma un’offesa a chi ha pagato con la propria vita quei simboli di un’ideologia di morte”.

Secondo alcune testimonianze la dirigente scolastica del liceo Socrate avrebbe anche prodotto la sentenza della Cassazione in cui il saluto fascista è visto come “libertà di espressione” se questo è “commemorativo e non violento”.

La famiglia dovrebbe educare i figli e la scuola dovrebbe istruire i ragazzi in un percorso di crescita che li porti verso l’età adulta…

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