Viaggio in Israele, Giulia De Lellis sotto attacco social col fidanzato Beretta

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Viaggio in Israele, Giulia De Lellis sotto attacco social col fidanzato Beretta

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A volte le cose sono tali solo agli occhi di chi le guarda. Chi vuol vedere la malizia, vedrà malizia; chi vuol vedere bontà d’animo, vedrà bontà d’animo.

È ciò che è successo a diversi utenti social che si sono scatenati contro il viaggio in Israele dell’influencer Giulia De Lellis, assieme al suo fidanzato Carlo Gussalli Beretta, vicedirettore dell’omonima azienda che produce armi.

Armi, Israele, apartheid, palestinesi. Il processo (il)logico è andato in scena quando i due hanno postato foto sui rispettivi account social, soprattutto quando hanno taggato l’account dell’IDF, le forze di difesa israeliane, quando hanno mostrato foto con il Capo dello Stato, Isaac Herzog.

L’odio e l’ignoranza si sono fusi, generando commenti contro la De Lellis, rea di voler diffondere chi sa quale messaggio politico:

“Nel racconto del mio viaggio in Israele c’era solo il piacere della scoperta e nessuna volontà di propagandare alcun messaggio politico, anche perché sono perfettamente consapevole di non avere la preparazione per potere prendere posizione su un tema così complesso e delicato. Chi ha sostenuto il contrario mi ha sopravvalutata, o più semplicemente ha scelto di usarmi, lui sì, per fare propaganda”.

E ancora:

“Vedere così tanta aggressività e odio da chi dichiara di essere animato da sentimenti di pace mi sconvolge, ma, consapevole del mio ruolo, saprò essere più attenta, sia in ciò che racconto che nel modo in cui lo faccio”.

E allora perché così tanto odio contro l’influencer per il suo viaggio in Israele?

Semplice, la bella e intelligente Giulia ha tantissimo seguito social (5,3 mln follower su Instagram) e guai se un personaggio così dà un’immagine di Israele diversa da chi vuole vederla solo con gli occhi dell’odio. Guai presentare lo Stato ebraico per le sue bellezze.

E allora qualcuno ha deciso di mandare qualche “truppa cammellata” per spostare l’attenzione sulla mendace segregazione razziale ai danni dei palestinesi.

Commenti e insulti da chi, probabilmente, nulla sa sulla storia del Medioriente, nulla sa sui conflitti passati e attuali. Per non parlare, dei confini, o della reale superficie che Israele occupa nell’aria.

E allora dovremmo imparare dalla bella e intelligente Giulia: “per potere prendere posizione su un tema così complesso e delicato” bisogna avere una solida preparazione.

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