Sherif Gaber su Israele, le idee di un ragazzo arabo pagate a caro prezzo

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Medio Oriente

Sherif Gaber su Israele, le idee di un ragazzo arabo pagate a caro prezzo

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Sherif Gaber è un ragazzo egiziano che cerca di riflettere sul perché dovrebbe odiare Israele. Ammette che anche lui stava per unirsi alla lotta armata contro Israele ma poi si è posto delle domande molto interessanti. Questa sua personalità, la volontà di ragionare con la propria testa e non adeguarsi ai pregiudizi delle società che lo circondano, gli è costato molto caro. Nel 2013 è stato infatti arrestato per le sue idee atee e per aver difeso pubblicamente l’omosessualità. Attualmente è nascosto in Egitto e attende di emigrare negli Stati Uniti.
(La traduzione non è letterale)

“Ammettiamo che davvero la Palestina sia stata occupata dagli israeliani e ammettiamo che non spettasse loro”, ragiona Sherif, “ora però la realtà è differente, proviamo a ragionare in modo diverso. Anche l’Egitto è un paese colonizzato. Era un paese copto, fino a quando Amr Ibn Elaas lo ha invaso ed è diventato paese musulmano. La chiamano conquista islamica ma in realtà è una colonizzazione.

Secondo punto: pensiamo un attimo se la Palestina fosse oggi in mano agli arabi, come sarebbe? Una metropoli come Tokyo? Come le città degli Stati Uniti? O come la Germania?

Tel Aviv

Tel Aviv

Ora facciamo un esempio: mettiamo che una persona muta trovi un microfono per terra e lo prenda, è suo, ma non è capace ad usarlo, non lo può fare. Così come i palestinesi in Palestina. Poi arriva un altro ragazzo che vede il microfono nelle mani del primo; lui lo saprebbe usare molto bene!
Allora mi chiedo, chi dovrebbe prendere il microfono? Chi non può parlarci e non può usarlo? Lui ha trovato per primo il microfono, come se supponessimo che i palestinesi hanno trovato per primi la Palestina.
Però sappiamo che c’è chi quel microfono può usarlo, così come Israele che ha usato la sua terra in modo migliore.
Allora chi dovrebbe prenderlo? Forse la tua etica dice che dovrebbe prenderlo il primo ragazzo. Anche se non lo userebbe, forse lo danneggerebbe o addirittura lo butterebbe via.
Ma se pensi un attimo razionalmente, arrivi a capire che Israele, o ragazzo che può usare il microfono, è l’unico che dovrebbe prenderlo. Perché lui ne usufruirebbe vicino al ragazzo che non lo può usare. Magari parlandoci dentro, il primo ragazzo potrebbe ascoltare e imparare qualcosa che prima non sapeva.
Così come succede ora che Israele inventa molte cose e porta benefici dalla sua terra, o dalla terra che ha “occupato” se preferite chiamarla così. Ma in questo modo sta aiutando tutto il mondo.

Brigate dei Martiri di Al Aqsa

Brigate dei Martiri di Al Aqsa

Se i palestinesi avessero preso la terra, la Palestina sarebbe stata come gli altri stati arabi, non utilizzerebbero bene le risorse e il governo ruberebbe ai cittadini come in qualsiasi altro stato arabo.
Quello che succede in Palestina, le continue lotte, avvengono solo per via di Hamas. I palestinesi non hanno nulla a che fare con queste cose. I palestinesi sono persone normali. Le lotte sono fra Israele e Hamas e i gruppi jihadisti.

In ogni momento Hamas lancia razzi verso il territorio israeliano, pensate che Israele possa restare a guardare?”

E a questo punto Sharif inizia ad elencare tutto ciò che Israele ha prodotto in questi 67 anni. Dall’industria militare all’agricoltura, dalle scoperte in campo scientifico al livello di istruzione; passando per i diritti delle donne, per le quali non vi è paese più sicuro in tutto il Medio Oriente. Nei paesi arabi, spiega, “si possono trovare stupide Tv che commentano la notizia di uno stupro dicendo: perché è uscita di casa? Se lo è meritato!”.

Gli arabi, continua il ragazzo, “pensano di poter spazzare via Israele, ma non si rendono conto che non ci riuscirebbero neanche se tutte le nazioni arabe si mettessero insieme. Va bene, supponiamo che ci riescano, anche se non accadrà mai, si riprendono la Moschea di Al Aqsa e lì iniziano a pregare. Dopodiché? Che succede? Non è che conquistando la Palestina si sviluppi la scienza e altre conoscenze, altrimenti i paesi arabi sarebbero già sviluppati. Voi, paesi arabi, siete i peggiori in tutto. Non siete sviluppati nelle scienze, nell’industria, nell’agricoltura. In nulla.

Oggi in realtà l’odio degli arabi per Israele non sussiste per la terra, a nessuno importa più chi la controlla. La vera ragione è l’invidia. In realtà gli arabi hanno una grande ammirazione per questo Stato, ma la dimostrano con odio e violenza”.

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