10 novembre 1975, l’ONU adotta la risoluzione contro il sionismo

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David Spagnoletto
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Antisemitismo

10 novembre 1975, l’ONU adotta la risoluzione contro il sionismo

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David Spagnoletto

10 novembre 1975, l’Assemblea Generale dell’Onu adotta la risoluzione 3379 in cui si sancisce “il sionismo è una forma di razzismo e di discriminazione razziale”.

16 dicembre 1991, Assemblea Generale dell’Onu cancella la risoluzione 3379.

Sedici anni, un tempo breve in un secolo che lo è stato altrettanto. Sedici anni che però hanno alimentato la convinzione di una generazione secondo cui il sionismo è paragonabile al razzismo. Quella stessa generazione che l’ha insegnato ai suoi figli, che oggi la sbandierano in nome di un’uguaglianza tra i popoli che sono i primi a negare. Quella risoluzione non andava cancellata, andava strappata lo stesso giorno in cui venne adottata. Così come fece l’ambasciatore israeliano Haim Herzog che alla fine del suo celebre discorso sul sionismo, in risposta alla votazione appena effettuata, strappò in due il foglio della risoluzione davanti all’Assemblea dell’Onu, nell’esatto momento in cui disse:

“Per noi, popolo ebraico, questa risoluzione è fondata sull’odio, sulla falsità e sull’arroganza ed è priva di qualunque valore morale o legale. Per noi, popolo ebraico, questo non è altro che un pezzo di carta e noi lo tratteremo così”.

L’orazione di Herzog non fu una semplice difesa del sionismo, ma una vera e propria lezione di storia e di parità fra i popoli, sottolineando come in Israele moltissimi partecipassero attivamente  alla vita del paese, al suo sviluppo e alla sua crescita.

Ancora oggi è considerata uno dei capisaldi di tutta la storia della diplomazia israeliana e un atto di coraggio (strappare il foglio), figlio di sa di essere dalla parte della ragione, tanto da entrare a far parte del libro “Speeches that Changed the World” – Discorsi che hanno cambiato il mondo, di Simon Sebag-Montefiore, che l’ha ritenuta fondamentale all’interno della storia alla lotta contro l’antisemitismo.

Assieme al discorso del futuro presidente d’Israele ci sono quelli di:

Winston Churchill (“Blood, Sweat and Tears” – Sangue, sudore e lacrime), Martin Luther King (“I Have a Dream” – Io ho un sogno), John F. Kennedy (“Ask Not What Your Country Can Do for You, Ask What You Can Do for Your Country” – Non chiedere cosa il tuo paese può fare per te, chiedi cosa tu puoi fare per il tuo paese) e Nelson Mandela (“Free at Last” – Libero infine).

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