Pregiudizio antisraeliano di Rachele Scarpa, Pd ancora nella bufera

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Pregiudizio antisraeliano di Rachele Scarpa, Pd ancora nella bufera

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Non si placa la questione del pregiudizio antisraeliano in merito alle candidature del Pd. Dopo La Regina, segretario regionale della Basilicata che ha rinunciato alla candidatura alla Camera per una frase su Israele scritta nel 2020, questa volta a imbarazzare il partito di Letta è Rachele Scarpa.

La 25enne capolista per i dem a Treviso lo scorso anno aveva attaccato duramente Israele in un post su Facebook dell’11 maggio 2021 nel pieno dello scontro tra lo Stato ebraico e il gruppo terroristico di Hamas, che gestisce la Striscia di Gaza:

“La politica di Israele sull’occupazione degli spazi palestinesi sta colpendo ancora una volta pesantemente la popolazione civile. 24 vittime nei bombardamenti, di cui 9 bambini, a Gaza. Un ragazzino di 16 anni colpito dai cecchini in Cisgiordania. E ancora, famiglie allontanate a forza dalle loro case nella zona est di Gerusalemme. Chi si ostina a parlare del “diritto di Israele di difendersi” si rifiuta di cogliere la gravità e la complessità della situazione, e chiude gli occhi davanti a quello che Human Rights Watch ha definito pochi giorni fa il regime di apartheid di Israele. Abbiamo bisogno di lavorare a livello internazionale per la pace. Era dal 2014 che non arrivavano le notizie di bombardamenti così pesanti nei confronti della popolazione di Gaza, ma è da molto prima che la comunità internazionale ignora gli atti di guerra e repressione nei confronti dei civili da parte del governo israeliano. Ed è anche responsabilità di chi, invece di informare, disinforma. Per seguire quello che sta succedendo vi invito a seguire Giovani Palestinesi d’Italia, Progetto Palestina e altri canali di informazione indipendente. Istruiamoci, diffondiamo, parliamone”.

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Definire Israele un regime di apartheid significa non essersi mai recata nel paese e non conoscere neanche le dinamiche del parlamento israeliano, vista la presenza di deputati arabi.

E da questo si evince che la scusa della “legittima critica al governo d’Israele” altro non è che un modo mal celato di attaccare Israele nella sua interezza.

Proviamo, però, a seguire le indicazioni di Scarpa: “Istruiamoci”.

Ecco, facciamolo:

Aeroporto di Fiumicino 1973 e 1985, Sinagoga Maggiore di Roma 1982. Sono tre episodi in cui i terroristi palestinesi hanno commesso attentati in Italia.

Scarpa non fa menzione. Scarpa non sa o fa finta di non sapere?

Ma su una cosa Scarpa ha ragione: prima di parlare bisognerebbe conoscere.

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