Tokyo 2020, l’algerino Nourine si ritira per non affrontare un atleta israeliano

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Tokyo 2020, l’algerino Nourine si ritira per non affrontare un atleta israeliano

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“Non gareggio con un israeliano”, parole del judoka algerino Fethi Nourine, che dopo anni di preparazione per disputare le Olimpiadi, ha deciso di ritirarsi dai Giochi per non dover affrontare Tohar Butbul.

Fethi Nourine è stato molto chiaro nella sua dichiarazione:

“Abbiamo lavorato molto per raggiungere i Giochi… ma la causa palestinese è più grande di tutto questo”.

Un concetto ribadito dal suo tecnico Amar Ben Yekhlef:

“Non abbiamo avuto fortuna con il sorteggio. Il nostro judoka Fethi Nourine avrebbe dovuto affrontare un avversario israeliano, e questo è il motivo del suo forfait. Abbiamo preso la decisione giusta”.

Detta così, sembra che il tabellone dei Giochi di Tokyo 2020 avesse accoppiato Nourine con Butbul. Le cose, però, non stanno proprio così, perché il loro combattimento era solamente ipotetico.

Vediamo perché.

Fethi Nourine avrebbe dovuto combattere contro il sudanese Mohamed Abdalrasool e solo dopo un suo successo avrebbe potuto incontrare Butbul, ma esclusivamente nel caso in cui anche il judoka israeliano avesse vinto contro il suo avversario. 

L’algerino Nourine, quindi, avrebbe gareggiato contro l’israeliano Butbul solo se entrambi avessero vinto il primo turno.

Allora perché Nourine non ha aspettato? Per quanto i due match potessero essere “scontati”, avrebbero sempre potuto regale dei risultati a sorpresa. E allora perché una decisione netta in merito a un fatto ipotetico?

Forse perché ritirarsi davanti a un atleta sudanese è meno rilevante e “umiliante” rispetto a farlo davanti a un atleta israeliano?

Non è la prima volta che succede qualcosa di simile nei confronti di un judoka israeliano. Nei Mondiali 2019, infatti, si sospetta che l’iraniano Saeid Mollaei, campione uscente, abbia perso deliberatamente in semifinale per non affrontare nell’ultimo atto l’israeliano Sagi Muki, che poi vinse la medaglia d’oro contro il belga Matthias Casse.

Tutti questi episodi sportivi sono la migliore risposta a coloro che pensano, che l’odio contro Israele sia da circoscrivere esclusivamente a problematiche “territoriali”….

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