Macri nuovo Presidente argentino: “i rapporti con Israele miglioreranno”

Nella squadra di governo nominato anche un'importante rabbino

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Mario Del MonteEditor
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Macri nuovo Presidente argentino: “i rapporti con Israele miglioreranno”

Nella squadra di governo nominato anche un'importante rabbino

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Mauricio_Macri

Il governo israeliano ha accolto positivamente l’elezione del nuovo Presidente argentino Mauricio Macri. Secondo l’Ufficio del Primo Ministro Netanyahu avrebbe già chiamato il neoeletto che gli ha assicurato che da questo momento le relazioni fra i due paesi miglioreranno.

Tra le misure promesse da Macri c’è l’annullamento del Memorandum d’Intesa firmato con l’Iran nel 2013 con cui veniva istituita la commissione congiunta per le indagini sugli attentati terroristi che hanno colpito obiettivi ebraici a Buenos Aires nei primi anni ’90 causando 114 vittime.

Macri ha ricoperto precedentemente la carica di Sindaco di Buenos Aires ed ha incontrato lo scorso anno Netanyahu a Gerusalemme a margine di una conferenza a cui partecipavano i sindaci di diverse città del mondo. Già in quell’occasione aveva auspicato l’instaurazione di un’alleanza strategica fra Israele e Argentina in diversi campi.

Nella sua squadra di governo fa parte il Rabbino Sergio Bergman che dirigerà il Ministero dell’Ambiente. Bergman, oltre ad essere un’importante figura religiosa presso la Congregaciòn Israelita Argentina, è un docente universitario, laureato in biochimica e farmacia, ed è stato deputato del Parlamento argentino. Inoltre è il fondatore di Active Memory, un gruppo che da circa dieci anni protesta contro i governi argentini chiedendo giustizia per le vittime dell’attentato all’edificio dell’AMIA di Buenos Aires del 1994. Secondo il Buenos Aires Herald Bergman è stato uno dei maggiori oppositori del Memorandum d’Intesa firmato dalla Presidente Cristina Fernàndez de Kirchner, accusata recentemente di aver depistato le indagini sull’attentato. In Argentina è ricordato anche per aver saltato la sessione di apertura del Parlamento argentino nel 2014 perché tenutasi di Sabato, giorno in cui per la religione ebraica è vietato lavorare. Nello stesso anno ha fatto parte della delegazione che ha accompagnato Papa Francesco nella sua visita in Israele. In un intervista ad Haaretz nel 2013 descrisse il Memorandum come una bugia nei confronti delle famiglie delle vittime e del Parlamento e si espresse negativamente sull’opportunità di intensificare i rapporti con l’Iran colpevole di “operare nella completa impunità, grazie alle ambasciate nella regione e alle cellule di Hezbollah, finanziando, supportando e promuovendo il fondamentalismo islamico, l’anti-sionismo, l’odio verso gli ebrei e la negazione della Shoah”.

Sempre nell’intervista ad Haaretz Bergman aggiunse quasi profeticamente “quando vinceremo le elezioni faremo una rivoluzione su questo tema e quando arriverà il momento giusto ci sarà il bisogno di esprimere un giudizio etico sull’operato del Ministro degli Esteri Hector Timerman che, nonostante sia lui stesso ebreo, ha firmato un accordo con l’Iran tradendo la memoria e la dignità delle vittime del terrorismo”.

Farà parte del governo anche un altro ebreo, Claudio Avruj che si occuperà di Diritti Umani dopo aver già ricoperto la carica di Vice Ministro nello stesso ambito in passato. Avruj è stato Direttore dell’organizzazione politica ebraica DAIA, Direttore del Museo della Shoah di Buenos Aires ed ha degli ottimi rapporti con le Comunità Ebraiche di tutto il paese. Secondo Avruj, Macri vede Israele come un paese leader nei campi della tecnologia e della sicurezza ed avrebbe già espresso il desiderio di dare avvio a una partnership con lo Stato ebraico in questi campi.

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