Ritirato il libro che accusava un notaio ebreo di aver tradito la famiglia Frank

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Ritirato il libro che accusava un notaio ebreo di aver tradito la famiglia Frank

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Qualcuno sperava che a incastrare la famiglia di Anna Frank fosse stato un ebreo. Vuoi per mania di un inesistente scoop, vuoi per qualche forma mal celata di antisemitismo, qualcuno ci aveva provato, riuscendoci – per fortuna – solo per un tempo limitato.  

È notizia di questi giorni, infatti, il ritiro del libro “Il tradimento di Anna Frank: indagini su un cold case”, secondo cui a tradire la famiglia Frank, svelandone il nascondiglio, sarebbe stato il notaio ebreo Arnold van den Bergh.

Libro rimasto in commercio solo qualche mese. Libro che peraltro aveva suscitato subito perplessità, visto che basava la propria tesi su un unico documento, tanto che Johannes Houwink ten Cate, professore emerito di Storia dell’Olocausto all’Università di Amsterdam, aveva ammonito:

“Per grandi conclusioni servono grandi prove. Non credo che un membro del Consiglio ebraico abbia ottenuto la libertà in cambio di indirizzi. Dopo che il Consiglio fu abolito i suoi membri furono deportati nei lager, o si nascosero”.

Il ritiro della pubblicazione è stato deciso dalla stessa casa editrice olandese Ambo Anthos, che si è avvalsa di una squadra di storici ed esperti sulla Seconda Guerra Mondiale, la cui consulenza ha portato a una retromarcia:

“Non ci sono prove concrete per sostenere questa grave accusa… Sulla base delle conclusioni di questo rapporto, abbiamo deciso che con effetto immediato il libro non sarà più disponibile. Chiederemo alle librerie di restituire il loro stock di copie invendute”.

Viene da chiedersi il motivo per cui questa squadra non fosse stata consultata prima di pubblicare il testo scritto dall’autrice Rosemary Sullivan in collaborazione con un ex agente dell’Fbi, Vince Pankoke.

La nipote del notaio ebreo Arnold van den Bergh è intervenuta sulla vicenda, puntando il dito contro l’editore:

“Con questa storia stai sfruttando la storia di Anna Frank, stai falsificando la storia e stai contribuendo a una grande ingiustizia”.

Viene da chiedersi, ancora, come mai “zelanti” ricercatori abbiano avuto così tanta voglia di scavare su come la Gestapo riuscì a mettere le mani sull’intera famiglia Frank, il cui destino fu esclusivamente nelle mani della macchina di morte nazista.

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