Lancio di razzi su Ashdod, Israele risponde distruggendo obiettivi terroristici

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Mario Del MonteEditor
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Lancio di razzi su Ashdod, Israele risponde distruggendo obiettivi terroristici

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L’aviazione israeliana ha condotto questa notte una serie di raid nella Striscia di Gaza in risposta ai razzi lanciati dall’enclave palestinese che sono stati intercettati dal sistema difensivo anti-missilistico Iron Dome prima che potessero colpire la città di Ashdod. L’esercito ha reso noto che 4 obiettivi sensibili sono stati distrutti e che almeno 2 di questi appartenevano all’organizzazione terroristica palestinese Hamas.

Nonostante alcuni utenti Twitter di Gaza abbiano descritto le esplosioni come molto forti non ci sono stati morti o feriti. Anche ad Ashdod, grazie all’intercettamento avvenuto con successo, non ci sono state conseguenze per l’attacco.

Il portavoce dell’esercito israeliano, Peter Lerner, ha denunciato l’attacco avvenuto in un giorno di festa per gli ebrei (in questi giorni si celebra Sukkot) che ha obbligato le famiglie residenti ad Ashdod a lasciare le celebrazioni per ripararsi nei rifugi. Inoltre Lerner ha aggiunto che, dato che Hamas è attualmente al governo a Gaza, l’organizzazione terroristica verrà ritenuta responsabile per ogni attacco proveniente dalla Striscia e che Israele farà di tutto per continuare a difendere i propri cittadini da queste ripetute aggressioni.

A rivendicare il lancio di razzi non sono stati però uomini di Hamas ma un gruppo salafita affiliato allo Stato Islamico chiamato Brigata Sheikh Omar Hadid. L’annuncio è stato effettuato attraverso il social media Twitter ed è stato motivato come rappresaglia per la morte di una donna palestinese ad un checkpoint vicino Hebron dopo che quest’ultima aveva tentato di accoltellare un soldato israeliano. Alcuni media israeliani come Times of Israel e Ynet riferiscono che gli attacchi sono parte di una lotta intestina a Gaza dove Hamas e i gruppi salafiti si starebbero contendendo il potere.

Di certo è grave che questa azione sia avvenuta durante la festività di Sukkot, un aspetto importante ma non segnalato da molti media internazionali. In questi giorni infatti le scuole sono chiuse e gli israeliani hanno la possibilità di viaggiare per il paese per riunirsi con le proprie famiglie e partecipare a festival e raduni, alcuni di questi si svolgono proprio nel sud di Israele dove si trova Ashdod. Inoltre si tratta dell’ennesima violazione, da parte dei gruppi armati palestinesi, della tregua raggiunta nell’Agosto 2014 al termine dei cinquanta giorni di guerra fra Israele e Hamas. La distanza fra Ashdod e la Striscia di Gaza implica che i razzi usati questa volta sono più sofisticati di quelli artigianali fabbricati solitamente dai gruppi salafiti.

Sebbene la situazione fra israeliani e palestinesi sia tornata tesa a seguito degli scontri a Gerusalemme, incidenti si erano verificati solo nella capitale e in alcune zone della West Bank con i gruppi di Gaza impegnati perlopiù in condanne e denunce nei confronti di Israele.

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