Gli stessi biomarcatori che si accumulano nel cervello – proteine chiamate beta-amamilodi che si aggregano nel cervello creando una sorta di strato e che sono i segni della malattia di Alzheimer – appaiono nella retina degli occhi fino a 15 anni prima della comparsa di qualsiasi sintomo.
Oggigiorno la diagnosi di Alzheimer è un processo costoso, invasivo e non sempre prontamente disponibile, che utilizza principalmente la PET (una tecnica di diagnostica medica) e la foratura lombare.
Ma cosa potrebbe accadere se il medico dovesse invece collegare uno scanner portatile e puntarlo direttamente negli occhi? Questa non è fantascienza, è una possibilità che potrebbe diventare realtà grazie ad una azienda israeliana.
RetiSpec è una startup israeliana che spera entro l’anno di costruire il suo prodotto d’avanguardia: uno scanner oculare che possa permettere ai medici di diagnosticare precocemente l’Alzheimer, prima ancora che i sintomi compaiano ed influenzare così – in positivo – il decorso della malattia.
Eliav Shaked, fondatore della startup, spiega in un’intervista su ISRAEL21c quale è l’obiettivo finale, ovvero identificare in pochi secondi la firma spettrale dei cambiamenti neuropatologici che indicano la presenza della malattia di Alzheimer.
Secondo una ricerca del mese di febbraio 2016 effettuata dal Censis, i malati di Alzheimer in Italia sono 600.000 e a causa dell’invecchiamento della popolazione sono destinati ad aumentare.
Non c’è cura per la malattia di Alzheimer. Ma la diagnosi precoce permetterebbe alle persone di provare ad intervenire sulla dieta e sullo stile di vita, tutti fattori che potrebbero rallentare il ritmo o l’insorgenza della demenza.