Iran, diplomatico Ue detenuto rischia la pena di morte: “Complice di Israele”

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Iran, diplomatico Ue detenuto rischia la pena di morte: “Complice di Israele”

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Dopo più di 600 giorni di detenzione senza un motivo, l’Iran ha formulato l’accusa per il diplomatico svedese dell’Ue, Johan Floderus: cospirazione con Israele per danneggiare la Repubblica islamica.

L’agenzia di stampa Mizan Online ha dichiarato che il 33enne scandinavo:

“È accusato di misure estese contro la sicurezza del Paese, di ampia cooperazione di intelligence con il regime sionista e di corruzione in terra. L’imputato è stato attivo contro la Repubblica islamica dell’Iran nel campo della raccolta di informazioni a beneficio del regime sionista sotto forma di progetti sovversivi”.

La corruzione in terra è uno dei reati più gravi per Teheran e prevede fino alla pena di morte. Ed è anche uno dei più generici e viene utilizzato dal regime iraniano contro quasi chiunque attenti all’ordine costituito, soprattutto dopo le proteste per la morte di Mahsa Amini lo scorso anno.

Il reato si rifà all’articolo 286 della Costituzione e riguarda:

“Ogni grave turbativa dell’ordine pubblico, che cagioni insicurezza o grave danno alle persone o ai beni pubblici e privati, ovvero la diffusione su vasta scala di corruzione e prostituzione”.

Arrestato il 17 aprile 2022 all’aeroporto di Teheran mentre tornava da un viaggio di piacere all’estero, Johan Floderus è detenuto nella prigione di Evin, e come affermato dal padre al Guardian condivide una cella senza letto e dorme sotto l’illuminazione 24 ore su 24, non può usufruire di medicine, non può leggere libri e tantomeno avere accesso al telefono.

Il capo della politica estera dell’Unione europea, Josep Borrell, ne ha chiesto l’immediato rilascio, sostenendo che non ci sono motivi che giustificano la sua permanenza in prigione. Concetto ribadito dal ministro degli Esteri svedese Tobias Billstrom:

“Non c’è alcuna base per mantenere Johan Floderus in detenzione, né tantomeno per processarlo”.

E invece il diplomatico svedese è sotto processo da domenica scorsa e rischia la pena di morte.

Secondo il tabloid e giornale online Politico, la scorsa estate Teheran avrebbe tentato uno scambio tra Johan Floderus e il funzionario iraniano Hamid Nouri arrestato in Svezia nel novembre del 2019: un tentativo contestato dalla corte d’Appello svedese.

Non risulta che ci sia stata una sollevazione popolare per chiedere la libertà di Floderus. Nelle piazze italiane nessuno ha gridato che l’Iran non è legittimata a esistere, nessuna bandiera svedese è stata sventolata sotto il di Milano, Roma, Napoli o Palermo.

Davvero strano…

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