Il festival ebraico di Djerba blindato per timore di attacchi terroristici

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Mario Del MonteEditor
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Il festival ebraico di Djerba blindato per timore di attacchi terroristici

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L’annuale pellegrinaggio ebraico verso l’isola tunisina di Djerba si terrà lo stesso nonostante la minaccia di possibili attacchi terroristici. E’ prevista la partecipazione di centinaia di persone alle celebrazioni che si terranno presso la sinagoga di Ghriba, la più antica in Africa. La partecipazione è drasticamente diminuita negli ultimi tredici anni a causa di un attentato suicida, rivendicato da al Qaeda, avvenuto nel 2002 che ha causato ventuno morti.

Secondo vari media internazionali è già stato reso operativo il massiccio dispositivo di sicurezza per il quartiere ebraico di Djerba, Hara Kbira, e la città è stata quasi totalmente circondata da check-point dell’esercito. Il governo tunisino è terrorizzato dall’idea di un possibile attacco terroristico simile a quello avvenuto il 18 Marzo al Museo del Bardo a Tunisi, una mattanza rivendicata dallo Stato Islamico in cui hanno perso la vita ventidue persone di cui ventuno turisti stranieri.

Oltre all’ormai esigua comunità ebraica tunisina, il festival religioso di due giorni vedrà la partecipazione di circa cinquecento ebrei provenienti da Francia, Italia, Regno Unito e Israele. Sabato il Primo Ministro israeliano Netanyahu aveva annunciato di essere in possesso di prove concrete riguardo alla minaccia di attentati terroristici contro cittadini israeliani nel paese nordafricano ma il governo tunisino si era affrettato a smentire questa eventualità, accusando Israele di voler danneggiare la reputazione della nazione, tramite una conferenza stampa tenuta dal Ministro degli Interni Najem Gharsalli. Lo stesso ha inoltre visitato la città di Djerba dove ha  insistito sulla sua sicurezza e ha invitato i turisti di tutto il mondo a non cancellare le loro prenotazioni.

Il pellegrinaggio prevede la visita alle tombe di alcuni famosi rabbini durante la festività di Lag Ba’omer, una ricorrenza molto sentita nell’isola dove viva una delle poche comunità ebraiche rimaste nei paesi a maggioranza musulmana. La leggenda vuole che la sinagoga di Ghriba sia stata fondata nel 586 A.C. dagli ebrei in fuga dalla distruzione del Tempio di Salomone a Gerusalemme.

La comunità ebraica tunisina oggi conta circa mille cinquecento anime, un numero esiguo se si pensa che al momento della dichiarazione d’indipendenza del paese erano circa centomila. Le autorità tunisine stanno disperatamente cercando di rassicurare i turisti stranieri sulla loro sicurezza dopo la strage del Bardo visto che il turismo rappresenta circa il 7% del PIL della nazione ed era già stato colpito duramente dalla rivoluzione del 2011.

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