Gunter Grass, l’uomo che dimenticava il suo passato

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Mario Del MonteEditor
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Gunter Grass, l’uomo che dimenticava il suo passato

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Pochi giorni fa è deceduto lo scrittore e attivista politico Gunter Grass. In prima linea nel denunciare ciò che restava del Terzo Reich alla fine della Seconda Guerra Mondiale dimenticò per molto tempo di ammettere che aveva prestato servizio per le Waffen SS.

Grass con i suoi scritti fu il più importante predicatore della socialdemocrazia tedesca e attaccò chiunque fosse minimamente sospetto di avere simpatie nazionaliste o fasciste ma rivelò di aver servito il regime nazista solo pochi anni prima della sua morte. Non ricordava quando era stato reclutato, se lo aveva fatto volontariamente e, soprattutto, quali azioni aveva compiuto durante il suo servizio militare. L’unica cosa che ricordava era la sensazione che “c’era qualcosa di profondamente europeo nelle Waffen SS; tra i suoi volontari erano presenti francesi, olandesi, norvegesi, danesi e persino alcuni svedesi nonostante il loro Stato fosse rimasto neutrale durante la guerra. Tutti combattevano sul fronte Orientale per salvare l’Occidente dall’invasione dei bolscevichi.”

In un’intervista rilasciata al ricercatore israeliano Shimon Sandbank nel 1971, Grass dichiarò che “chiunque decidesse di includere in un libro un personaggio appartenente alle SS deve cercare di capirlo per percepire il lato che lo aveva portato a commettere certi crimini. Il fascismo si può combattere solo comprendendo il suo nucleo e non demonizzandolo.” Peccato che in quel momento Grass dimenticava di menzionare che lui stesso sapeva personalmente di cosa stava parlando.

Grass ha visitato Israele due volte, nel 1967 e nel 1971, e in entrambe le occasioni ha avuto da ridire sul comportamento dei leader israeliani: era arrabbiato con Ben Gurion, colpevole di aver supportato Konrad Adenauer che stava includendo molti ex-nazisti nell’amministrazione della nuova Germania, ed era ovviamente arrabbiato con l’esercito per la cosiddetta occupazione della terra dei palestinesi.

Esattamente tre anni fa Grass decise di rompere il silenzio che lo tormentava da tempo: nella sua poesia “Ciò che deve essere detto”, definita da molti come apertamente antisemita, accusava Israele di voler sterminare il popolo iraniano e di minacciare la pace mondiale. Grass alla fine si è rivelato ciò che realmente era, un inguaribile antisemita che detestava profondamente Israele e il suo popolo, proprio come le SS naziste con cui aveva condiviso gli anni della Guerra.

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