Chirurgia innovativa per congelare le metastasi del cancro al fegato

Lo Ziv Medical Center di Safed esegue una chirurgia innovativa per arrestare le metastasi del cancro al fegato usando tecnologie avanzate.

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Diletta Funaro
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Scienza

Chirurgia innovativa per congelare le metastasi del cancro al fegato

Lo Ziv Medical Center di Safed esegue una chirurgia innovativa per arrestare le metastasi del cancro al fegato usando tecnologie avanzate.

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Diletta Funaro

Il Dott. Yevgeny Solomonov, capo di Chirurgia presso lo Ziv Medical Center di Safed, ha utilizzato una tecnologia avanzata per congelare le metastasi del cancro al fegato, utilizzando azoto liquido durante un’operazione su un paziente con cancro secondario. Il termine “cancro secondario” si usa per descrivere il cancro che si è diffuso dal luogo in cui è iniziato per la prima volta, ad un’altra parte del corpo. I tumori secondari hanno le medesime cellule di quello originale (dunque primario). Ad esempio, le cellule tumorali possono diffondersi dalla mammella (cancro primario) per formare nuovi tumori nel polmone (cancro secondario). Il paziente in questione aveva metastasi epatiche partite da un cancro al colon.

Il paziente, reduce da un tumore al colon pochi anni fa, era stato già trattato con radioterapia e chemioterapia, ma recentemente la malattia aveva colpito anche il fegato.

L’equipe medica ha rimosso il lobo sinistro del fegato e la restante parte ha subìto una procedura medica innovativa: la crioterapia (o crioablazione), il che significa congelare la metastasi utilizzando speciali dispositivi ProSense sviluppati e fabbricati dall’israeliana, IceCure Medical.

Con l’aiuto di un ago i medici hanno iniettato nel fegato dell’azoto liquido ad una temperatura di meno 196 gradi.

Con questo nuovo metodo l’ago “spara” una specie di proiettile di ghiaccio, indolore per il paziente, che colpisce direttamente le metastasi e, di conseguenza, distrugge le cellule tumorali.

La crioterapia è un metodo che usa il freddo estremo per congelare ed uccidere le cellule che compongono il tessuto canceroso salvando l’intero organo dalla distruzione.

Queste il commento che il Dott. Solomonov ha rilasciato ad Arutz Sheva 7:

Questa innovazione di fatto è equivalente alla chirurgia ma evita la resezione epatica. L’area congelata è specifica, adeguatamente studiata e mirata. A meno 196 gradi il “proiettile” di ghiaccio scioglie ed elimina i tessuti malati senza danneggiare quelli sani circostanti.

Gli studi

Gli studi recentemente pubblicati dimostrano che a seguito della crioablazione, il sistema immunitario si “risveglia” e uccide le cellule tumorali residue.

Nei casi in cui non è necessario rimuovere il tessuto, la crioterapia può essere eseguita senza anestesia generale e senza punti di sutura.

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