Ahmadinejad arrestato, i retroscena dall’Iran

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Medio Oriente

Ahmadinejad arrestato, i retroscena dall’Iran

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Ahmadinejad arrestato. Arriva come un lampo la notizia dall’Iran che mai nessuno avrebbe aspettato. L’ex presidente è il nome più altisonante fra le migliaia di persone finite in carcere con l’accusa di aver fomentato le proteste che alla fine di dicembre hanno tempestato le piazze del paese.

Mahmud Ahmadinejad è indicato come colui che tesseva le fila delle manifestazioni sorte, secondo il governo iraniano, in ambienti conservatori appoggiati da paesi stranieri. Alcuni media arabi hanno ripotato la notizia, secondo cui l’ex presidente sarebbe stato fermato dai Guardiani della Rivoluzione a Shiraz e poi relegato agli arresti domiciliari dopo qualche ora con l’accusa di “incitamento alla rivolta”.

Dopo l’arresto di Ahmadinejad, l’attenzione dell’esecutivo di Teheran si è spostata contro i paesi considerati sostenitori della rivolta: Israele, Usa, Regno Unito e Arabia Saudita su tutti.

Nelle ore immediatamente successive alle proteste era apparso piuttosto chiaro che il governo iraniano non avrebbe fatto scontri a chi aveva favorito le rivolte contro la Repubblica Islamica. Le parole del vice-presidente Eshaq Jahangiri non avevano lasciato spazio a dubbi o interpretazioni:  “chi sta dietro questi episodi si brucerà le dita”.

Dichiarazione a cui hanno fatto seguito quelle dei membri del Majles, l’Assemblea Consultiva Islamica, quando aveva parlato di “arresti preventivi”, tra cui un centinaio di studenti universitari.

Su Mahmud Ahmadinejad, anche se in maniera non esplicita, era stato puntato il dito come il deus ex machina delle rivolte anche attraverso siti e profili social a lui direttamente collegati. Una parabola discendente senza precedenti quella dell’ex presidente, intento a presentare la propria candidatura alle presidenziali del 2021 forte, secondo alcuni, anche dell’appoggio della Guida Suprema, Ali Khamenei.

Ahmadinejad arrestato è la prova della situazione tumultuosa che si sta vedendo in Iran, un paese su cui negli ultimi anni i media hanno chiuso gli occhi. Come quando lo stesso Ahmadinejad disse che le impiccagioni dei gay in Iran non venivano attuate, semplicemente perché nel paese non vi era alcun omosessuale.

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