Quel boicottaggio infame rifiutato da Renzi

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Elena LattesBlogger, collabora con diverse testate tra le quali Agenzia Radicale e Ebraismo e Dintorni
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Israele

Quel boicottaggio infame rifiutato da Renzi

Israele
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Elena LattesBlogger, collabora con diverse testate tra le quali Agenzia Radicale e Ebraismo e Dintorni

 

I cosiddetti filopalestinesi che in realta’ sono unicamente anti-israeliani o anti-sionisti, vorrebbero aiutare i leader arabi a distruggere Israele (l’unico Stato in cui gli ebrei possono vivere pienamente e liberamente la propria identità religiosa, etnica e culturale) attraverso il boicottaggio dei prodotti e in particolare di tutto ciò che proviene dal Paese, perfino impedendo agli intellettuali critici del governo e delle politiche di parlare anche di argomenti di carattere generico che esulano completamente dal conflitto con gli arabi.

In effetti il boicottaggio è tout-court: nonostante tentino a volte di far sembrare un modo per contrastare semplicemente alcune politiche, di fatto esso consiste nelle stesse identiche azioni discriminatorie che mettevano in pratica i nazifascisti nei confronti degli ebrei. Azioni che vengono praticate verso tutti i cittadini israeliani, indipendentemente dalle loro idee, ma che, tra parentesi, non vengono mai prese nemmeno in considerazione per esprimere il proprio dissenso verso terribili regimi totalitari che provocano morti a centinaia di migliaia, quali la Corea del Nord, la Cina, la Siria, o che minacciano il mondo intero come l’Iran. Per fortuna i boicottatori, che a questo punto potremo quindi definire tranquillamente antisemiti, non sono poi così tanti, sebbene siano molto chiassosi e riescano comunque a combinare qualche danno, soprattutto ai palestinesi che dicono di voler difendere (come nel caso della Soda stream il cui boicottaggio europeo e americano ha provocato la disoccupazione di molti operai e impiegati palestinesi che vi lavoravano). Sono infatti azioni tendenti alla distruzione totale, senza essere accompagnati da controproposte costruttive, che sostituiscono o a volte integrano il conflitto armato che per ora e’ sempre fallito, dato che spesso hanno ottenuto l’esatto contrario di quel che si sarebbe desiderato.

Il settore dove il boicottaggio è più palesemente ingiusto e antisemita è quello verso gli accademici, sia perché fra di essi è alta la percentuale di pacifisti vicini alle richieste dei palestinesi, sia perché esso non solo viola la libertà di pensiero, di espressione e di ricerca, ma anche perché dimostra di essere contro ogni progresso scientifico e culturale. Ecco perché è necessario cogliere ogni occasione per mostrare la propria solidarietà ad insegnanti, studenti e a tutto il personale che ruota intorno al mondo universitario e scolastico israeliano. In questa cornice l’intervento del nostro Primo Ministro, Matteo Renzi, che ha voluto iniziare la sua prima visita ufficiale dall’Ateneo di Tel Aviv, ha dimostrato al mondo intero quanto siano importanti i gesti di un politico di alto livello. Egli ha dichiarato che Israele rappresenta non solo il passato, ma anche il nostro futuro, grazie alle scoperte e alle invenzioni scientifiche che vengono utilizzate in tutto il mondo, e che il Paese mediorientale costituisce per tutti noi un modello da imitare. E’ uno Stato, infatti, che valorizza i grandi talenti incentivandoli logisticamente ed economicamente e offrendo loro un’atmosfera simpatica e armoniosa in cui studiare e lavorare serenamente.

Un messaggio chiaro e forte per tutti, accompagnato da gesti concreti come la cooperazione scientifica ed economica (peraltro già in atto da diversi anni), l’istituzione di premi per ricercatori e investimenti reciproci in vari settori.
Coloro che sono intervenuti alla conferenza all’universita’ la scorsa settimana hanno potuto ascoltare direttamente da docenti e ricercatori alcuni dei piu’ strabilianti risultati di quanto dichiarato e messo in pratica. Tutti noi, infatti, utilizziamo quotidianamente prodotti e invenzioni israeliane senza saperlo e prenderne coscienza serve non soltanto a soddisfare qualche curiosità personale, ma anche e soprattutto ad essere consapevoli dell’ipocrisia che regna negli ambienti anti-israeliani e filo-terroristici.

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