La pace è una speranza, ma soprattutto una marionetta nelle mani dei governanti palestinesi

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Micol AnticoliEditor & Event Manager
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Israele

La pace è una speranza, ma soprattutto una marionetta nelle mani dei governanti palestinesi

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Come si è potuto constatare, la pace è durata poco in Israele; è durata quanto hanno voluto i palestinesi. Dopo la tregua di questa estate mediata dagli egiziani, la diplomazia sarebbe potuta volare a Washington per sedersi al tavolo delle trattative, ma nulla di tutto ciò. A Gerusalemme e nel West Bank (governato dal capo dell’Autorità Nazionale Palenstinese, Abu Mazen) decine di attentati terroristici e aggressioni sono avvenute da parte di palestinesi esaltati ai danni della popolazione ebraica, mentre dall’altra parte della penisola, Hamas – l’organizzazione terroristica che governa Gaza – non ha perso tempo con la ricostruzione dei tunnel del terrore, con il lancio di razzi, con i tentativi di infiltrazione in territorio israeliano e con le prove generali della prossima guerra contro Israele.

Per la rete sotterranea, Hamas si è servita dei finanziamenti internazionali e ha approfittato della richiesta che l’ONU ha fatto allo Stato ebraico di lasciar passare i materiali da costruzione (utili anche alla creazioni di armi e ordigni) per ristrutturare e tirar su gli edifici distrutti o danneggiati dalla guerra estiva. “Ci pensiamo noi a controllare che i materiali non finiscano nella mani dei terroristi”, avevano assicurato i funzionari delle Nazioni Unite. E infatti, così non è stato.

Nel frattempo, dopo il ferimento di una bambina israeliana con una bomba molotov lanciata nel West Bank da terroristi palestinesi, stamane due poliziotti israeliani di 19 e 35 anni sono stati accoltellati a Gerusalemme vicino alla Città Vecchia, nei pressi della Porta del Leone. Il diciannovenne è stato colpito al collo, mentre l’altro ha riportato ferite alle mani per aver cercato di affrontare l’aggressore; entrambi sono stati inizialmente soccorsi dai paramedici del Magen David Adom e sono stati trasportati al Shaare Zedek Medical Center.

A seguito della ripresa delle tensioni, l’esercito israeliano ha schierato stamattina le due batterie di Iron Dome, il sistema di difesa missilistica, a Netivot e a Beer Sheva, nel sud del Paese.

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