I palestinesi dimenticati

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Roberta Vital
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Medio Oriente

I palestinesi dimenticati

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palestinesi in Siria
Stride come una nota stonata il silenzio su quasi 3500 palestinesi uccisi dagli arabi in Siria dal 2011. È assordante il silenzio della Comunità Internazionale sui 12.000 palestinesi trattenuti nelle prigioni Siriane, tra cui 765 bambini e 543 donne. Fonti palestinesi parlano di 503 palestinesi morti sotto tortura negli ultimi anni. Tutto ciò però non fa notizia per i media Internazionali e per chi si occupa della difesa dei diritti umani. I palestinesi dimenticati, quelli che si trovano aldilà della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, i palestinesi dimenticati sono quelli uccisi dagli arabi, quelli che vivono in Siria, Giordania, Libano, sono quei palestinesi per cui Israele non può essere accusata della loro morte. I palestinesi dimenticati sono quelli che non possono essere usati come arma di propaganda verso Israele.

Onu, Unesco e forum che sembrano occuparsi dei diritti umani non hanno nessuna parola, nessuna condanna verso le migliaia di vite palestinesi stroncate e per i crimini perpetrati dai loro stessi fratelli arabi. È sbalorditivo come per l’ Autorita’ Palestinese questi crimini di guerra, bombardamenti, torture, assedi contro campi profughi lasciati per anni senza elettricità ed acqua, non siano importanti. Non siano da condannare e come mai? Semplice, perché per questo non si può incolpare Israele. Ci si sofferma sui posti di blocco Israeliani ma si ignorano le bombe sganciate da militari Siriani. Tutto ciò è contro ogni logica ed ogni ragionevolezza morale. Yarmouk è il più grande campo profughi palestinese nei pressi di Damasco, anzi lo era. Tra malattie e bombardamenti, lasciato senza elettricità da più di tre anni sta scomparendo del tutto. Questi palestinesi dimenticati sarebbero stati ben più fortunati se avessero vissuto in Israele, in Cisgiordania o forse anche nella striscia di Gaza perché almeno sarebbero stati degni di attenzione da parte dei media e dalle ONG se non altro per essere usati come armi di propaganda verso Israele.

In questo Medio Oriente violento e fanatico che l’Unesco non vede, è solo lo Stato Ebraico ad essere democratico è solo Israele che riconosce esplicitamente il popolo palestinese ed i loro diritti legittimi, ed ancora ad oggi purtroppo non si può dire vero il contrario. Ancora ad oggi con le armi e la propaganda si sta cercando di distruggere lo Stato di Israele, a costo di utilizzare i propri fratelli arabi come strumento di propaganda e dimenticarsi delle migliaia di vite umane uccise aldilà della Cisgiordania. Sono i palestinesi dimenticati, quelli per cui Israele non può essere accusato di esistere. Quelli che non possono essere utilizzati per emanare vergognose risoluzioni Unesco contro lo Stato di Israele.

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