Gli storici del domani

Michael Sfaradi
Michael SfaradiGiornalista, Scrittore & Reporter di guerra
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Medio Oriente

Gli storici del domani

Medio Oriente
Michael Sfaradi
Michael SfaradiGiornalista, Scrittore & Reporter di guerra

28 Settembre 2015
Gerusalemme, Israele

Fra una cinquantina d’anni, o forse cento, sempre se la logica dovesse riprendere in mano il destino dell’umanità, gli storici che analizzeranno i nostri giorni si ritroveranno davanti a uno dei periodi più schizofrenici della storia. Vi chiederete il perché di questa riflessione e la risposta anche se purtroppo è davanti agli occhi di tutti rimane comunque difficile da accettare, e cioè che mentre il mondo si sta rapidamente muovendo verso una guerra di ampie proporzioni chi potrebbe fare qualcosa per fermare gli eventi sembra affaccendato in altre faccende mentre la stampa, che dovrebbe essere la coscienza critica, è più impegnata a nascondere, a diffamare e a fare propaganda che non a informare.

In Occidente la gente vive ormai da troppo tempo in un limbo dorato che come un castello di carte può crollare al primo soffio di vento e non si accorge, o peggio non vuole accorgersi, della bufera che sta per travolgere il mondo per come lo conosciamo. Tutto questo non accadrà domani mattina, forse, e neanche il prossimo anno, sempre forse, ma i cambiamenti, che saranno sicuramente a ritroso sulla via della civiltà, sono ormai alle porte. Ignorare questo dato di fatto significa non rendersi conto che ormai da troppo tempo si naviga ‘a vista’ in acque sconosciute. Quello che fa più rabbia a quei pochi che ancora vogliono fare onestamente informazione, più del boicottaggio e della mancanza di spazi pubblicabili se non si fa parte del pensiero comune e unificato, è l’ipocrisia di chi con nonchalance continua a nascondere quanto di grave sta accadendo nel Mediterraneo a poche centinaia di kilometri di distanza dalle acque europee, e se lo fa lo racconta in modo da far credere che tutto sia normale, che era stato previsto e che si sta svolgendo esattamente come da un ipotetico programma di cui, fino al giorno prima, nessuno aveva sentito parlare.

La notizia che avrebbe dovuto occupare la prima pagina di tutti i quotidiani e che invece trova spazio, se lo trova, nelle pagine interne nascosta fra la pubblicità è che la portaerei cinese Liaoning con la scorta di un incrociatore lanciamissili è in rada davanti al porto siriano di Tartus sul Mediterraneo. La Liaoning non è ancora operativa solo perché le mancano gli aerei che arriveranno nei prossimi giorni via terra dalla Turchia o via aerea trasportati dai mastodontici aerei russi da trasporto. Questa collaborazione fra Mosca e Pechino, che ai tempi dell’Unione Sovietica non si era mai vista, è una novità che oltre a mettere  gli USA definitivamente fuori dal medioriente, Obama starà probabilmente giocando a golf e non vuole essere disturbato, serve a mantenere al potere quell’assassino di Assad che ha decimato la sua stessa popolazione con tutti i mezzi, gas compresi, con la scusa di fermare il califfo e il suo califfato, scusa che l’occidente, sempre stitico quando si tratta di intervenire, gli ha fornito su un piatto d’argento. La portaerei cinese, ironia della sorte, ha superato il canale di Suez il giorno dopo il vertice Putin – Netanyahu, e al momento non è chiaro se il governo israeliano fosse stato avvertito o no di questo asse fra Mosca e Pechino che ora è di fatto uscito allo scoperto, o se è stata una vera e propria presa in giro ai danni del governo israeliano. Le notizie di oggi dal Golan, sempre riportate in maniera decontestualizzate, se viste all’interno dello stesso scenario fanno propendere verso la seconda ipotesi considerando che proprio oggi l’esercito israeliano ha prontamente e rapidamente risposto con diversi colpi di artiglieria al lancio di bombe a frammentazione dal territorio siriano verso Israele nella zona di Kuneitra sulle alture del Golan.

Di fatto la presenza russo-cinese in Siria è diventata massiccia e Assad visto la piega rimarrà saldamente al potere agli ordini di Mosca nonostante i numerosissimi crimini di guerra, questa volta veri, che ha commesso senza che l’ONU e la comunità internazionale lo richiamassero all’ordine e magari lo accusassero di ciò che aveva effettivamente fatto. Basta avere degli amici potenti e si può fare di tutto e rimanere come le vergini nei vestiti bianchi, e Assad, i fatti lo dimostrano, come amici di più potenti non ne potrebbe volere. L’assurdo è che per assurdo Assad, con le sue mani che grondano di sangue, paragonato a quello di cui sono stati capaci il califfo e i suoi seguaci, e il minore dei mali, come dire, al peggio non c’è mai fine.

portaerei

Portaerei cinese Liaoning

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