Firenze: In consiglio regionale un elogio della follia che allontana la logica della pace

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Miro Scariot
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Editoriali

Firenze: In consiglio regionale un elogio della follia che allontana la logica della pace

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Miro Scariot

Giovedì 29 giugno il gruppo di “Sì Toscana a sinistra” ha organizzato presso il Consiglio Regionale della Toscana un convegno dal titolo “1967 – 2017 Palestina: 50 anni di occupazione militare. E’ tempo di giustizia e libertà.” Un’iniziativa che, già dal titolo e dagli ospiti, non poteva certo alimentare chissà quale aspettativa di dialogo ed approfondimento.

Anche nel 2017 una tematica così importante e delicata diviene trampolino di lancio per acrobazie ideologiche e dichiarazioni aberranti come quella del dirigente palestinese Jamal Zakout, che è arrivato a sostenere che l’OLP di Arafat ha commesso un errore firmando gli accordi di Oslo del 1993. Delle dichiarazioni forti, di parte, senza contraddittorio né approfondimenti in un convegno più simile ad un cantilenante monologo che ad un approfondimento all’interno di un palazzo istituzionale. Un approccio più simile a quello di un gruppetto di giovani in assemblea che ad un evento organizzato da un partito presente in consiglio regionale.

La faziosità dell’iniziativa ed il taglio netto ai fatti storici più rilevanti, meno noti al grande pubblico, risponde alla volontà di propagandare un’idea anziché offrire approfondimento ed informazione. Un vero peccato che i presenti non abbiano ricordato quanto accadde nel 1967 a Khartoum con gli Stati arabi che, di fronte all’offerta israeliana di ritirarsi dai territori occupati durante la guerra in cambio del riconoscimento dello Stato entro confini sicuri, rispose con tre NO: “No al riconoscimento di Israele, no alle trattative con Israele, no alla pace con Israele”. Un atteggiamento di censura della storia che il consigliere regionale Tommaso Fattori probabilmente non reputa rilevante e che lega chi sta dentro ad un istituzione allo spirito più oscurantisa rivolto alla mera propaganda. Poco importa, a quanto pare, se la striscia di Gaza ha visto l’arrivo di Hamas e del suo dispotismo poco dopo il ritiro unilaterale dell’esercito israeliano dalla Striscia; un ritiro che non è stato interpretato come segno di distensione ma che è stato sfruttato per avviare una politica di tensione fatta di lancio di razzi e dichiarazioni bellicose.

All’evento ha partecipato anche l’On. Fossati, un dei “fuoriusciti” dal PD, che non ha potuto fare a meno di evidenziare la deriva estremistica imboccata dal gruppo di D’Alema e Bersani. Un cambio di posizione rilevante rispetto all’attuale PD e che ha portato l’Onorevole a lamentare il calo di partecipanti all’interno del gruppo parlamentare di amicizia verso la Palestina in favore di quello legato ad Israele. Proprio all’atteggiamento dell’On. Fossati dedica un pensiero Valentino Baldacci, dell’associazione Italia-Israele: “E’ possibile che non riesca a vedere la deriva estremistica e senza sbocchi nella quale sempre più si è lasciata andare la dirigenza palestinese e che ha provocato il distacco di tanti che in passato guardavano anche con simpatia la causa palestinese? Una deriva estremistica di cui si è avuto prova anche nel convegno di Firenze, nelle parole del dirigente palestinese Jamal Zakout…”

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