Antisemitismo in aumento negli Stati Uniti per la prima volta in dieci anni

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Mario Del MonteEditor
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Antisemitismo in aumento negli Stati Uniti per la prima volta in dieci anni

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Il numero di incidenti collegati all’antisemitismo è cresciuto del 21% nel 2014 negli Stati Uniti. Lo afferma l’Anti-Defamation League nel suo annuale report sull’antisemitismo che quest’anno vede la triste presenza di una violenta sparatoria in un edificio della comunità ebraica in Kansas e di altri episodi avvenuti principalmente durante la guerra a Gaza di Luglio. Secondo questo report sarebbero 912 gli episodi di violenza, fisica o verbale, contro gli ebrei americani nel 2014, molti di più rispetto ai 751 del 2013. Si tratta della prima volta in circa dieci anni che viene registrato un notevole aumento degli attacchi antisemiti in America.

“Sebbene siamo ancora in presenza di un numero relativamente basso se comparato con quello di altri paesi e con il momento storico che stiamo vivendo, l’opinione che il 2014 sia stato un anno particolarmente negativo per gli ebrei di tutto il mondo trova ulteriori conferme” ha dichiarato il Direttore Nazionale dell’Anti-Defamation League, Abraham Foxman. “La sparatoria di Overland Park in Kansas, avvenuta in un edificio della comunità ebraica per mano di un sostenitore della supremazia razziale bianca il cui obiettivo era uccidere gli ebrei, e altri violenti episodi ci hanno tragicamente ricordato che l’antisemitismo continua a porre una minaccia mortale per gli ebrei americani così come per il resto della società.”

Nonostante l’incremento degli incidenti, il numero totale degli atti di antisemitismo è ancora uno dei più bassi rilevati dall’ADL dal 1979. Il report ha però identificato nuove tendenze inclusa quella di attacchi informatici nei confronti dei siti web delle comunità ebraiche o delle sinagoghe che nel 2014 è diventata molto più diffusa. Prima della sparatoria in Kansas, un’istituzione ebraica americana non veniva attaccata da un uomo armato dal 2009, anno in cui venne colpito il museo della Shoah di Washington. Il maggiore incremento si è verificato nei 50 giorni della guerra fra Israele e Hamas iniziata il 7 Luglio e durante la quale alcuni movimenti anti-israeliani hanno preso di mira gli ebrei americani e le loro istituzioni con offese e atti vandalici che sono stati registrati dai 27 uffici regionali dell’ADL e dalle forze dell’ordine.

Il report dell’Anti Defamation League divide gli incidenti in tre categorie: gli assalti (36), gli atti vandalici (363) e una categoria che comprende molestie, minacce ed eventi antisemiti (513). Gli Stati dove sono avvenuti la maggior parte degli attacchi sono, naturalmente, quelli con la più alta presenza ebraica (New York, California, New Jersey, Florida, Pennsylvania e Massachussetts). Dei 912 episodi 139 sono stati effettuati solo nel mese di Luglio mentre infuriava la guerra nella Striscia di Gaza mentre sono 208 quelli verificatisi nei due mesi successivi. Il report non include le critiche a Israele o al sionismo se queste non invocano classici stereotipi degli ebrei o se non esprimono analogie fra sionismo e nazismo. Per quanto riguarda gli attacchi informatici questi sono stati effettuati più in nome dello Stato Islamico che per il conflitto fra israeliani e palestinesi: ad esempio un gruppo di hacker che si fa chiamare Team System Dz ha attaccato il sito web di una sinagoga in Florida reindirizzando i visitatori a una pagina in cui si esprime il supporto per il Califfato di Siria e Iraq. Le espressioni di antisemitismo sul web, sebbene giochino un ruolo fondamentale nel fomentare sentimenti anti-ebraici nel mondo reale, non sono state inserite nel report a meno che non fossero espressamente dirette nei confronti di individui o istituzioni specifiche.

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