Unesco: “Gli ebrei non hanno alcun legame con il Monte del Tempio di Gerusalemme”

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David Spagnoletto
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Unesco: “Gli ebrei non hanno alcun legame con il Monte del Tempio di Gerusalemme”

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Una risoluzione approvata ieri a Parigi dall’ Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (Unesco) stabilisce che non vi è alcun legame fra gli ebrei e il Monte del Tempio di Gerusalemme.

La decisione shock è arrivata a seguito a una votazione, richiesta su iniziativa dei palestinesi: 24 voti a favore, 6 contrari e 26 astenuti, fra cui l’Italia. I paesi che hanno votato contro sono Usa, Regno Unito, Germania, Lituania, Estonia e Olanda.

Inutile si è rivelato il tentativo israeliano di distribuire ai membri del consiglio e ad altri diplomatici internazionali un opuscolo che illustrava la storica appartenenza del popolo ebraico alla Terra di Israele e al Monte del Tempio di Gerusalemme. Opuscolo che riportava a suffragio dell’ovvietà un’iscrizione del IX secolo che fa riferimento alla casa del re David, un sigillo di re Ezechia dell’VIII secolo e un’incisione su pietra della Menorah ebraica risalente all’anno 66 ritrovata a Gerusalemme.

Si potrebbe dire: “Sì ma sono prove portate dagli ebrei stessi”. Vero.

Come è altrettanto vero che ci sono prove portate dagli arabi che testimoniano l’ebraicità di Israele, di Gerusalemme e del Monte del Tempo.

La fondazione islamica Waqf pubblicò una guida per i visitatori del Monte del Tempio con su scritto: “L’identificazione del sito con il Tempio di Salomone è al di là di ogni dubbio”. Tutto questo avvenne nel periodo nel quale il Gran Mufti Haj Amin al-Husseini, alleato di Adolf Hitler, aizzava i disordini e i pogrom del 1929.

Un uomo che odiava gli ebrei che poi divenne alleato dell’emblema del carnefice del popolo ebraico avrebbe potuto avallare una cosa simile se non fosse stata vera? La risposta è no.

In più per secoli, gli storici al-Muqaddasi e Aref al-Aref, lo studioso iraniano al-Mastoufi, il poeta Jalal ad-Din Muhammad Rumi e il predicatore islamico Abu Bakhar al-Wasati non hanno mai avuto dubbi sull’identificazione del Monte del Tempio con il Tempio di Re Salomone.

Con questa risoluzione l’Unesco contraddice le parole pronunciate in passato dal suo direttore generale Irina Bokova, che sulla vicenda si era espressa in maniera inequivocabile:

“Negare o nascondere qualunque tradizione ebraica, cristiana o musulmana mina l’integrità del sito e contrasta con le ragioni che ne hanno giustificato l’iscrizione (nel patrimonio mondiale) nel 1981”.

La risoluzione condanna, inoltre, “le crescenti aggressioni israeliane contro il dipartimento del Waqf e del suo personale, oltre che la libertà di culto e di accesso ai musulmani alla moschea di al Aqsa”. Il documento contiene anche una magra consolazione: “l’importanza della città vecchia di Gerusalemme e delle sue mura per le tre religioni monoteiste”.

Domanda finale: Come possono 26 paesi astenersi dal votare una risoluzione così pregna di significato storico, culturale e politico in una situazione che vede il mondo dilaniato dal terrorismo islamico?

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