Shoah: morto Alberto Mieli, per tutti “Zi Pucchio”

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Shoah: morto Alberto Mieli, per tutti “Zi Pucchio”

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Alberto Mieli, per tutti “Zi Pucchio”, è morto ieri a Roma. Era uno degli ultimi sopravvissuti ai lager nazisti e testimone degli orrori commessi nei confronti degli ebrei durante la Shoah.

Nato il 22 dicembre 1925, Alberto Mieli venne cacciato dalle scuole romane a causa delle leggi razziali emanate nel 1938 e il 4 febbraio 1944 venne catturato dai fascisti e della Gestapo e deportato a Fossoli, l’anticamera di quell’inferno chiamato Auschwitz Birkenau.

Negli ultimi anni è stato uno dei testimoni più attivi nel tramandare alle generazioni più giovani le crudeltà della Shoah in Italia e nel 2015 è stato insignito dell’Università di Foggia della laurea honoris causa in Filologia, letteratura e storia.

“Zì Pucchio” è stato ricordato così dal Rabbino Capo di Roma, Riccardo Di Segni:

“Tra gli ultimi sopravvissuti degli orrori dei campi di sterminio è stato un testimone pieno di umanità e dignità con grande forza di riscatto. La Comunità partecipa intensamente al dolore per la perdita unendosi al lutto della famiglia che ha fedelmente sostenuto la trasmissione della storia”.

Commosso anche l’elogio della presidente della Comunità Ebraica di Roma Ruth Dureghello:

“La Comunità Ebraica di Roma piange un grande uomo. Pur soffrendo terribilmente, è stato capace di essere guida e riferimento per i più giovani dedicando la sua vita a tramandare la memoria a testimoniare gli orrori della Shoah senza perdere l’ironia e il sorriso. Ci stringiamo intorno alla sua famiglia in questo momento di grande dolore”.

Alberto Mieli per tutti era “Zì Pucchio”. Per i suoi nipoti diretti, per altri che non avevano alcun vincolo di parentela ma lo sentivano zio per mostrargli affetto e per tutti coloro che non hanno mai scambiato una parola con lui.

Quel diminutivo zì racchiude il sentimento e la volontà di mostrargli vicinanza fisica e morale. Un diminutivo nella forma e non nella sostanza per un uomo che suo malgrado è stato segnato dall’odio antiebraico e dalla malvagità umana.

 

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