Servizio civile in Israele: lo Sherut Leumi

Servire lo stato pur non essendo nell'IDF: in Israele si può, come ci insegna la storia di Sara Castelnuovo

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Israele

Servizio civile in Israele: lo Sherut Leumi

Servire lo stato pur non essendo nell'IDF: in Israele si può, come ci insegna la storia di Sara Castelnuovo

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In Israele c’è la possibilità di svolgere il servizio civile, Sherut Leumi, in alternativa al servizio militare.

Chi ne può far parte? Sono molte le categorie di persone che scelgono questa via, non sempre più semplice: ragazze, ma anche qualche ragazzo, osservanti (dunque per motivi religiosi), chi soffre di malattie e allergie gravi (diabetici e celiaci, per esempio), chi per motivi psicofisici non ha ottenuto un punteggio abbastanza alto per far parte dell’esercito, obiettori di coscienza e tante altre categorie di giovani.

Giovani che, nonostante scelgano di non arruolarsi nell’IDF, hanno comunque la voglia di aiutare il prossimo, di donare un anno della loro vita agli abitanti d’Israele e a cui il sionismo scorre nelle vene.

Ci sono diversi tipi di Sherut, c’è il servizio nell’ambito sociale (ragazze che fanno volontariato in orfanotrofi e case per ragazzi provenienti da famiglie disagiate), nell’ambito educativo (scuole e musei), ci sono ragazze che svolgono il loro Sherut all’estero, insegnando il sionismo e la Torah nelle scuole della diaspora.

Si può svolgere il volontariato negli ospedali, da aiuto medico, o rifornendo gli scaffali del pronto soccorso. E poi ci sono le Bnot Sherut che svolgono il volontariato presso il Maghen David Adom, ovvero la “Croce Rossa” israeliana.  Sara Castelnuovo, è tra queste.

Ha fatto l’aliya dall’Italia. Dopo un intenso corso durato un mese, completamente in ebraico e vari test attitudinali, teorici e pratici, Sara ha iniziato un anno fa il suo volontariato presso MDA spendendo almeno quaranta ore settimanali sulle ambulanze di Tel Aviv, qualificata come Choveshet (un grado in meno rispetto ai paramedici).

Il suo desiderio era proprio quello di rendersi utile alla società israeliana, rispettando anche il suo interesse per la medicina e l’assistenza.

Dopo un anno dal suo inizio e dopo essersi trovata ad affrontare casi in cui ha dovuto convincere pazienti molto malati ad andare in ospedale, assistere partorienti, tranquillizzare vecchietti doloranti, ma anche affrontare per la prima volta rianimazioni-riuscite e non, e di conseguenza la morte di alcuni pazienti, Sara dimostra soddisfazione per il suo lavoro.

Nonostante il suo Sherut sia duro emotivamente e fisicamente, con turni stremanti e pazienti molto esigenti, Sara si è svegliata ogni mattina dell’ultimo anno sapendo che la sua giornata non sarebbe potuta essere negativa, poiché aveva la possibilità di dar sollievo alle sofferenze altrui.

Sara è anche considerata, come altre circa 300 ragazze, Bat Sherut Bodeda (sola) in quanto ha fatto l’aliya senza i genitori.

Ma mai si è veramente sentita sola, grazie alla grande famiglia di MDA Tel Aviv e, ancor di più, all’Amutat Bishvil, un’organizzazione il cui scopo è aiutare emotivamente ed economicamente queste ragazze pronte a lasciare tutto per servire lo stato d’Israele. Bishvil offre dei servizi che aiutano le ragazze a sentirsi a casa, andandole a prendere all’aeroporto al loro arrivo in Israele, fornendo loro il necessario affinché la casa sia arredata e abbia tutti gli elettrodomestici necessari, organizzando Shabatot divertenti in cui le ragazze si conoscono tra di loro e condividono le proprie esperienze.

Ma ciò che mi ha sorpreso di più del loro lavoro è l’assegnazione di una “sorella maggiore”, una ragazza israeliana che aiuti le bnot sherut bodedot durante l’anno e che sia un’amica per il futuro, con cui uscire a divertirsi, che le consoli nei momenti di nostalgia di casa e le faccia sentire a proprio agio durante i loro incontri.

Spero che questo mio scritto sia chiarificatore per le ragazze italiane che vogliono fare l’aliya ma che sono indecise sul loro percorso: l’alternativa all’esercito non deve essere per forza l’abbandono del sogno di essere d’aiuto in Israele.

Sherut Leumi è una valida opzione, sionista senz’altro, per essere una parte integrante della società israeliana pur non volendosi/potendosi arruolare!

(Thanks to CP)

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