L’ANPI tradisce gli ebrei ancora una volta

Quando combattevano insieme, ai partigiani non facevano schifo i sionisti

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Micol AnticoliEditor & Event Manager
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Antisemitismo

L’ANPI tradisce gli ebrei ancora una volta

Quando combattevano insieme, ai partigiani non facevano schifo i sionisti

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Il Sionismo è l’espressione del diritto del popolo ebraico all’autodeterminazione. Il Sionismo è l’espressione del diritto del popolo ebraico a tornare nella propria Terra dopo millenni di vessazioni, persecuzioni, massacri, pogrom, espulsioni. È il riscatto di un popolo che soltanto nei tempi moderni ha deciso di rialzare la testa e reagire, un popolo che non vuole più soccombere e non vuole sentirsi ospite in paesi che a rotazione lo hanno tradito e venduto, violato e cacciato. Il Sionismo è un diritto che non tutti gli ebrei sfruttano o sentono proprio, ma è un diritto che ogni ebreo di fatto ha.

Pionieri ebrei

Pionieri ebrei

Chi ne conosce la storia, sa che il Sionismo nasce ben prima della fondazione dello Stato d’Israele e ha rappresentato la fatica del lavoro, il sudore della fronte di chi, perseguitato in Europa, ha raggiunto gli ebrei palestinesi, abitanti millenari di quelle terre, per costruire sulle dune uno Stato moderno e all’avanguardia. Gli arabi non sembravano contrariati quando vendevano i terreni agli ebrei; non erano infelici di vivere gli uni accanto agli altri in una terra passata dal dominio ottomano a quello del mandato britannico, fino all’inizio della propaganda araba musulmana che si è accorta di quanto gli ebrei fossero laboriosi, a tal punto da creare infrastrutture e città troppo diverse rispetto a ciò a cui si era abituati in Medio Oriente. E gli ebrei, quando diventano indipendenti e autonomi, non piacciono a nessuno.

Non piacciono neanche all’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, che dopo aver combattuto fianco a fianco con gli ebrei allora perseguitati dai nazisti, ora sferrano colpi a tradimento attraverso iniziative come la presentazione del libro “Sionismo, il vero nemico degli ebrei”, di Alan Hart. Dopo aver di fatto buttato fuori gli ebrei dalla Festa di Liberazione dell’Italia dal nazifascismo per accogliere a braccia aperte le associazioni palestinesi e filo palestinesi, ancora una volta i partigiani, o forse i loro figli e nipoti dei centri sociali, voltano ancora la faccia alla storia e ai valori che un tempo rappresentavano.

Il Gran Muftì di Gerusalemme e Adolf Hitler

Il Gran Muftì di Gerusalemme e Adolf Hitler

Visto che l’ebreo indipendente e determinato non piace, l’ANPI ha voluto dimenticare che i sionisti degli anni ’40, cioè gli ebrei palestinesi, combatterono con loro contro il nazifascismo in Italia, arruolati nell’Ottava Armata Britannica. A quel tempo, quando 5000 volontari vennero nel nostro paese per combattere la loro stessa guerra, ai partigiani non dava fastidio che quei ragazzi fossero sionisti, forse perché prima della propaganda araba, sionismo non era una parolaccia, basti leggere l’Unità di quegli anni e dei decenni successivi. L’ANPI, dalla memoria molto corta, dimentica che mentre gli ebrei sionisti morivano per liberare l’Italia insieme ai partigiani, i palestinesi si arruolavano nelle file delle SS e la massima autorità spirituale dei musulmani in Palestina, cioè il Gran Muftì di Gerusalemme, incontrata e stringeva accordi con Adolf Hitler. Inoltre, chi oggi vorrebbe rappresentare i partigiani non si rende conto della grande offesa che i palestinesi rivolgono alla Resistenza, quando chiamano allo stesso modo gli attentati terroristici ai danni di donne, bambini e anziani israeliani. Accoltellare alle spalle, sparare raffica e investire civili a caso la chiamano “Resistenza”. Forse le diverse sezioni ANPI dovrebbero riflettere sulla immensa differenza che divide quella che fu la loro vera Resistenza a questi barbari attentati che ogni giorno vengono compiuti in Israele.

Per questi motivi e per un miliardo di altre ragioni storico-politiche, presentare un libro da quel titolo, scritto da un autore che definisce i sionisti i “nuovi nazisti” sui media iraniani (!), è una vergogna per tutti i partigiani italiani e per ciò che hanno rappresentato durante la lotta al nazifascismo. Solidarietà a tutti i partigiani ebrei che da questa presentazione si sono sentiti feriti e traditi. Ancora una volta.

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