Tensione Israele-Siria, la ricostruzione

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Medio Oriente

Tensione Israele-Siria, la ricostruzione

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Tensione IsraeleSiria. Contrabbando d’armi, spazio aereo violato, obiettivi colpiti, altri presunti e convocazione di un ambasciatore sono le caratteristiche di una vicenda piuttosto ingarbugliata, che andiamo a ricostruire.

Esiste un asse di contrabbando d’armi che vede protagoniste Siria ed Hezbollah, il gruppo terroristico libanese che sta combattendo i ribelli accanto all’esercito di Assad. Sono questi i “sistemi sofisticati di combattimento” e “una fornitura di carattere strategico” che gli aerei israeliani hanno colpito in territorio siriano, precisamente nell’area di Palmira.

La Siria ha risposto lanciando missili SA-5 verso i velivoli dello Stato ebraico che stavano tornando alle loro basi,  ma la distanza era troppo grande per colpire il bersaglio, che comunque è stato protetto dal nuovo sistema di difesa antimissili Arrow-3 che Israele ha realizzato per intercettare e distruggere missili balistici.

Secondo lo stato maggiore delle forze armate siriane, però, i missili sparati avrebbero abbattuto un aereo militare israeliano e ne avrebbero colpito un altro sopra la regione di Bureij, vicino al confine con il Libano.

Circostanze smentite sia dal ministero della Difesa israeliano che ha confermato l’operazione militare in Siria, precisando che i jet israeliani non hanno subito alcun danno, e sia da un portavoce militare che, citato dai media locali, ha affermato: “In nessun momento è stata a rischio la sicurezza di civili israeliani o degli aerei dell’aviazione”.

L’accaduto ha fatto suscitare le proteste della Russia che ha espresso la propria “apprensione” per gli obiettivi colpiti da Israele che sono in prossimità delle posizione militari di Mosca. Il vice ministro degli Esteri Mikhail Bogdanov ha convocato l’ambasciatore israeliano a Mosca Gary Koren per riferire sulla vicenda. L’esponente del governo russo ha affermato a Interfax:

“Abbiamo un canale di comunicazione apposito speciale per la prevenzione degli incidenti e vorremmo che fosse sfruttato in modo più efficiente per evitare incomprensioni su chi fa che cosa in Siria”.

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