Giuseppe Jona, il sacrificio per salvare 1200 ebrei veneziani

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Storia

Giuseppe Jona, il sacrificio per salvare 1200 ebrei veneziani

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Giuseppe Jona. Una targa del campo del Ghetto Novo di Venezia lo ricorda come “maestro di rettitudine e bontà” che “nell’ora tristissima della persecuzione” offrì “i tesori dell’anima sua grande” per salvare la Comunità ebraica, guidata dal 16 giugno 1940 al 17 settembre 1943.

Una storia drammatica, fatta di disperazione e amore per il suo popolo. L’ultimo sacrificio per impedire che la furia ceca del nazifascismo si scagliasse contro i suoi correligionari. Il suo nome è inciso sulla pietra, accanto a quelli degli ebrei veneziani deportati nei lager della morte.

Nato il 28 ottobre 1866, Jona era il quarto di cinque fratelli. Diventò un grande medico e nel 1931 i suoi allievi gli dedicarono una pubblicazione celebrativa in occasione del 25esimo anno del suo primariato. Due anni dopo divenne socio dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.

Nel 1936 andò in pensione dopo quarant’anni di servizio, due anni prima che le leggi razziali lo avrebbero costretto a congedarsi dai suoi allievi. Perse la libera docenza e venne radiato dall’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e dall’Ateneo Veneto e nel 1940 fu depennato dall’Albo dei Medici e privato della sua professione.

Dopo l’armistizio ufficializzato l’8 settembre 1943 rimase a Venezia come punto di riferimento per gli appartenenti alla Comunità ebraica locale. Settembre che diventò sinonimo del suo dramma e della sua morte. Un spartiacque verificatosi in Prefettura quando le autorità tedesche gli chiesero la consegna della lista degli ebrei della Comunità. Prese tempo, ma aveva già deciso cosa fare. Non disse nulla alla sorella, con cui viveva, segno di una lacerazione interiore che divenne tangibile il 14, giorno della redazione del suo testamento, e il 17 settembre giorno del suo suicidio. Quella mattina, si alzò presto e prima di recarsi all’appuntamento per consegnare la lista Jona bruciò il registro. Poi l’ultimo disperato gesto per salvare 1200 ebrei.

Una “micro” storia che racconta la Storia tragica della Shoah.

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