Fosse Ardeatine, Virginia Raggi diserta la cerimonia

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Fosse Ardeatine, Virginia Raggi diserta la cerimonia

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La commemorazione dell’eccidio delle Fosse Ardeatine ha visto un’illustre assente: Virginia Raggi. Il sindaco di Roma ha disertato la cerimonia per ricordare le 335 vittime perché si trovava sull’Alpe di Siusi nelle Dolomiti, in una vacanza prescritta “dai medici che mi hanno consigliato un periodo di riposo dopo sette mesi di duro lavoro”.

L’accaduto ha innescato polemiche e accuse che sono rimbalzate tra Pd e M5S. Marco Miccoli, deputato del Pd romano ha scritto in una nota su Facebook:

“Credo sia la prima volta nella storia della Repubblica, nata dalla Resistenza, che alla celebrazione in ricordo dei Martiri delle Fosse Ardeatine il sindaco di Roma sia assente. Con la giustificazione che sta sciando”.

Gli hanno fatto eco Gennaro Migliore, esponente del Partito Democratico e sottosegretario alla Giustizia, il quale ha twittato che  “una sindaca senza memoria è una sindaca senza futuro”, e Luciano Nobili che ha cinguettato:

“È davvero molto triste che il sindaco di Roma sia assente da celebrazioni delle Fosse Ardeatine. Neanche con Alemanno una vergogna simile”.

Nel pomeriggio di ieri sempre tramite lo stesso social network è arrivata la risposta della diretta interessata:

“Fosse Ardeatine primo luogo visitato con fascia tricolore. Sciacallaggio contro di me non si ferma neppure di fronte al valore della Memoria”.

Come sempre però le spiegazioni aumentano le polemiche anziché placarle. Il fatto che da sindaco Virginia Raggi abbia visitato le Fosse Ardeatine come primo luogo non la giustifica per un’assenza che arriva nella prima celebrazione dell’eccidio sotto il suo mandato. Non che fosse una mera questione cronologica, ma sicuramente non aiuta.

Non è solo una questione di memoria, di passato, di presente e di futuro, se pur importanti nella costruzione della coscienza civile e dell’identità dei cittadini. La vacanza di Virginia Raggi coincide con giorni caldi in termini di sicurezza per la città di Roma, che si sta preparando a ospitare le celebrazioni del 60esimo anniversario dei Trattati che vennero firmati proprio nella Città Eterna nel 1957 che istituirono la Comunità economica europea.

Momenti importanti per l’Italia e soprattutto per Roma, negli ultimi anni entrata più nei disonori che negli onori della cronaca. Come se non bastasse l’attentato di matrice islamica che ha colpito Londra solo due giorni ha fatto aumentare l’allarme terrorismo nella Capitale.

Come può la sindaca lasciare città che dirige e dice di amare in un momento così delicato?

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