Addio a Gene Wilder, stella di Hollywood

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Si è spento all’età di 83 anni Gene Wilder, grande attore divenuto una star grazie ai memorabili film con Mel Brooks e Richard Pryor e a interpretazioni rimaste nella storia del cinema come lo scienziato pazzo di Frankenstein Junior. Wilder è morto nella sua casa di Stamford, nel Connecticut, per le complicazioni dovute all’Alzheimer. Gli era stato diagnosticato un linfoma a metà negli Anni 90. Nato in una famiglia di ebrei russi immigrati in America, finì gli studi universitari negli Usa, per poi volare in Inghilterra, dove cominciò a studiare recitazione alla “Bristol Old Vic Theatre School”.

Mosse i primi passi nei teatri di periferia, recitando in spettacoli di secondo livello, dove ben presto cominciò a imparare i trucchi del mestiere. La svolta della sua carriera arrivò dopo esser riuscito a entrare al prestigioso Actors Studio. Il suo primo ruolo cinematografico fu una comparsa in Gangster Story. Qualche tempo dopo iniziò la collaborazione con Brooks, dimostrando di avere capacità comiche, come nella pellicola Il fratello più furbo di Sherlock Holmes (1975). Una delle sue interpretazioni più famose fu quella del produttore di dolciumi in Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (1971) e il medico nel film di Woody Allen Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso (ma non avete mai osato chiedere) del 1972.

La carriera di Wilder subì una brusca frenata negli anni Ottanta, quando recitò in alcuni film non eccezionali, alcuni dei quali insieme alla sua terza moglie, Gilda Radner, che morì nel 1989 a causa di un cancro, malattia a cui l’attore cominciò a interessarsi e scriverci un libro. Il vero nome di Gene Wilder era Jerome Silberman, era nato l’11 giugno del 1933 a Milwaukee. Wilder lo scelse ispirandosi a quello dell’autore Thornton Wilder, mentre per Gene prese spunto dal personaggio principale del romanzo Angelo, guarda il passato di Thomas Wolfe. Solo in seguito Wilder disse di avere scelto Gene in onore della madre, che si chiama Jeanne.

Con Gene Wilder se ne va un grande attore e un grande uomo che ha tenuto nascosta la propria malattia perché, come ha rivelato il nipote: “Non voleva turbare i bambini”.

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