A Tel Aviv un flash mob contro l’indifferenza del mondo

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Yoram DebachEditor
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Eventi, Israele

A Tel Aviv un flash mob contro l’indifferenza del mondo

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tel-aviv-flash-mob-progetto-dreyfusSubito dopo l’uscita dello Shabbat, un flash mob organizzato da Progetto Dreyfus con tanto di manifesti e cartelloni ha avuto luogo nei pressi del pub di Tel Aviv che il primo gennaio scorso è stato teatro dell’attentato terroristico nel quale tre israeliani persero la vita lasciando sul campo una decina di feriti.

Durante il raduno silenzioso che ha visto la partecipazione di un nutrito numero di persone, si sono potute notare le sagome di alcuni leader mondiali. Da Hollande a Putin passando per Obama, Angela Merkel e il leader greco Tzipras. Il titolo della manifestazione #WHEREISTHEWORLD – dov’è il mondo – si riferisce ironicamente proprio a coloro che dopo gli attentati al Charlie Hebdo e all’Hypercasher di Parigi dello scorso anno, si riunirono pochi giorni dopo in una grande marcia contro il terrorismo di matrice islamica nelle strade di Parigi. Perché dopo l’attentato di capodanno a Tel Aviv nessun leader mondiale condannò l’accaduto? Eppure è stata la copia di uno degli attentati avvenuti a Parigi lo scorso novembre: delle persone sedute in un bar sono state prese a fucilate mentre sorseggiavano da bere con un amico. E allora perché questo silenzio? Eppure il terrorista che ha ucciso gli israeliani era un affiliato di Daesh, quindi perché non stigmatizzare l’episodio come per gli attentati di Parigi? Dobbiamo credere alle parole di Gerard Biard, il Direttore Responsabile del Charlie Hebdo, che recentemente ha scritto polemicamente che “siamo abituati a vedere gli ebrei uccisi perché sono ebrei”?

Dobbiamo credere che nonostante il Giorno della Memoria che ricorda l’indifferenza del mondo durante l’eliminazione sistematica del popolo ebraico e per cui ogni anno facciamo fatica a leggere tutte le dichiarazioni delle personalità politiche con i vari “Mai più”, “Per non dimenticare” e compagnia bella, ancora oggi siamo costretti a pensare che gli ebrei uccisi appartengano ad una categoria inferiore rispetto alle altre vittime del terrorismo? Quando si deciderà di cambiare il modo di pensare di gran parte dell’opinione pubblica mondiale rispetto al conflitto in Medio Oriente? Gli israeliani e gli arabi autoproclamati palestinesi non sono condannati ad ammazzarsi all’infinito. Gli israeliani vogliono vivere in pace come l’italiano, il francese e l’americano. Anche in Israele non fa piacere portare i propri figli a scuola sapendo che per le strade della città si aggira un pazzo terrorista armato di mitra “Falcon” pronto a compiere un altro attentato.

Eppure a quanto pare per qualcuno sembra così difficile accettare che Israele rappresenti l’unica alternativa possibile in una regione che sta interamente cedendo sotto i colpi del fondamentalismo islamico

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